10 EURO PER PROVARE LE SCARPE: SUCCEDE A MODENA

Una ragazza entra in noto negozio di articoli sportivi di Mirandola e prova alcune paia di scarpe. Non acquista nulla, ringrazia ed esce; il negoziante però la ferma e senza complimenti la informa che deve pagare ben 10 euro per aver provato le calzature. La giovane, sorpresa, fa notare che nessun cartello indica che la prova di scarpe abbia un costo per sentirsi rispondere dal negoziante che non è necessario nessun cartello, negozio mio regole mie.
È la prima richiesta di questo tipo segnalata a Federconsumatori in Emilia-Romagna, dopo quelle recenti in Toscana e in Trentino. Alcuni commercianti cercano così di contrastare gli abusi di chi prova le scarpe per poi acquistarle online su qualche sito di e-commerce. Quello dei negozi scavalcati dall’e-commerce è comunque un problema reale su cui vi sono pareri contrastanti. Per alcuni sarebbe legittimo richiedere una quota per una sorta di consulenza sull’acquisto, per altri la richiesta è del tutto illegittima. Federconsumatori ritiene che far pagare la prova di abiti e scarpe non sia la strada giusta.