“Ripensiamo la festa di Santa Barbara”

Laura Bottino95047.it “Si é appena concluso un momento importante per la nostra comunità tutta, laica e credente, che si ritrova ogni anno attorno alla sua Santa Patrona per affidarle preghiere e speranze.
I fatti che hanno turbato il sereno svolgimento della festa ci portano inevitabilmente ad avviare una seria riflessione, al fine di non vanificare il lavoro di tutti coloro che con serietà e impegno si adoperano per la sua riuscita, ma soprattutto per impedire che i valori religiosi, sociali e culturali ad essa legati vadano perduti. Siamo chiamati tutti, Istituzioni civili e religiose, a ripensare la festa.
Innanzitutto bisogna ribadire ancora una volta il nostro atto di condanna verso questi episodi, insieme al nostro NO alla mafia e alla sua cultura, che nulla hanno a che fare con la religiosità, con la Fede e con la devozione, così come ci ricorda Papa Francesco che di fronte a simili episodi ha lanciato la sua scomunica ai mafiosi, in occasione della Messa celebrata il 21 giugno 2014 sulla Piana di Sibari.
In questo senso ciascuno deve fare la propria parte rappresentando un presidio di legalità.
E’ necessario mettere in campo azioni concrete, e non annunci o sterili affermazioni, che ci consentano di raggiungere questo obiettivo ormai prioritario e non più rinviabile.

Una delle prime cose da fare è sicuramente programmare in tempo la festa per liberarla dalle emergenze e dalle scadenze del momento, svincolandola dall’approvazione del bilancio dell’anno in corso. Non è più possibile, come è stato detto tante volte, arrivare alla vigilia della festa senza avere la certezza delle somme da poter impegnare, con una festa già organizzata, con degli obblighi assunti verso terzi e con una spada di Damocle sulla testa del Consiglio Comunale a cui viene impedito di svolgere serenamente la sua principale funzione che è quella della programmazione economico – finanziaria dell’Ente.
Mi sia consentita in questo senso, la difesa delle prerogative del Consiglio Comunale nella sua totalità e di ogni singolo suo componente, che non può in nessun caso essere soggetto a pressioni di nessuna natura nello svolgimento del suo mandato.
Per programmare in tempo la festa, c’è bisogno che le somme relative all’organizzazione siano previste per tempo. Ovviamente la necessità di avviare sin dai primi mesi dell’anno il confronto e la partecipazione circa la programmazione economica di bilancio, senza arrivare all’ultimo minuto e, in certe occasioni, oltre il tempo previsto dalla legge, come hanno fatto le amministrazioni degli ultimi dieci anni, compresa l’attuale, è indispensabile non solo per la realizzazione della festa, ma per l’intera vita amministrativa della città.
Serve aprire un dibattito sui costi relativi ai momenti culturali e folkloristici, che devono essere sempre più aderenti al significato del messaggio barbarino, rivedendo con coraggio anche le scelte fatte in passato. Ce lo chiede Papa Francesco con i suoi inviti alla sobrietà, ce lo chiedono tanti cittadini, oltre che il particolare momento di crisi economica e sociale.

Bisogna istituire regole scritte, chiare e condivise, sull’eventuale concessione di contributi ai cerei, continuando, ancora con più forza, il lavoro già iniziato dalla Chiesa locale gestione degli stessi.
Cogliamo tutti questo momento come occasione di rilancio della nostra Comunità, del senso dello stare insieme, mettendo da parte pregiudizi e posizioni difensive, nella ricerca dell’unità di tutta la Città e delle sue Istituzioni civili e religiose”.