
Si torna a parlare di mafia a Ostia. Ma questa volta al centro delle polemiche non ci sono gli Spada e i Fasciani, clan storici del litorale, bensì la storica mafia siciliana, precisamente catanese. E precisamente il “Villaggio dello sport – X Village”, in programma fino al 30 settembre sul lungomare di Ostia.
Questo perché sul palco il prossimo 17 settembre era prevista la presenza di Vincenzo Niko Pandetta, cantante trap-neomelodico, nipote di un noto boss detenuto al 41 bis.
Nel 2016 una canzone allo zio dal titolo “Dedicata a te”. Alcuni versi sono inequivocabili: «Zio, io ti ringrazio ancora per tutto quello che fai per me, sei stato tu la scuola di vita che mi ha insegnato a vivere con onore, per colpa di questi pentiti sei chiuso là dentro al 41 bis».
Nel pomeriggio è arrivata la comunicazione del presidente Giuliana Di Pillo, su Facebook dell’annullamento dell’evento attraverso facebook: “Ho dato disposizione agli uffici di predisporre tutti gli atti necessari per l’annullamento del concerto del 17 settembre 2021 di Niko Pandetta presso l’X Village. Fermo restando che gli spettacoli che si svolgono all’interno del Villaggio dello sport dovrebbero essere comunicati all’ Amministrazione per una valutazione e che tutto ciò non è avvenuto, ritengo che l’esibizione del cantante in questo territorio non sia affatto opportuna né in linea con l’offerta culturale del Municipio”.
Alle polemiche Pandetta ha risposto su Facebook.
«Dovrei essere preso d’esempio come rivalsa ma i giornali e molti altri organi preposti, in svariate regioni d’Italia provano ad intralciare il mio lavoro, i miei live show».
E ancora: «Ho ribadito molte volte che grazie alla musica sono una persona nuova e diversa dal passato. Continuano ad additarmi determinate accuse alle quale ho dato ampie risposte e spiegazioni nel corso degli anni. Il brano che mi si contestualizza (“Dedicata a te”, ndr) è stato rimosso dalle scalette dei miei Live Show ben 5 anni fa. Quindi trovo queste accuse infondate. Ribadisco che potrei essere d’esempio per molti giovani che hanno vissuto o vivono la realtà che ho vissuto anche io. Ringrazio Dio per avermi dato una seconda possibilità. Credendo in me stesso coltivando le mie doti e passioni».