SANITÀ SICILIANA SOTTO ACCUSA: 3.308 ESAMI ISTOLOGICI MAI CONSEGNATI, INDAGINI MINISTERIALI IN CORSO

Un grave caso di malagestione sanitaria scuote la Sicilia. L’Azienda sanitaria provinciale (Asp) di Trapani si trova al centro di uno scandalo per la mancata consegna di 3.308 esami istologici, alcuni dei quali sono rimasti nei cassetti per mesi, causando ritardi anche di otto mesi nella diagnosi di pazienti in attesa di risposte cruciali per la loro salute.

La vicenda emerge dal documento dell’assessorato regionale alla Sanità, che ha allegato la relazione degli ispettori inviati dalla Regione e consegnata al governatore Renato Schifani. Nel rapporto vengono mosse ben sette contestazioni alla dirigenza generale dell’Asp, accusata di ritardi, omissioni, informazioni parziali e comunicazioni non tempestive.

A seguito della gravità della situazione, anche il Ministero della Salute ha deciso di inviare in Sicilia gli ispettori per avviare un’indagine approfondita. I controlli inizieranno la prossima settimana, con l’obiettivo di far luce sulle responsabilità e sulle possibili negligenze che hanno messo a rischio la salute dei pazienti.

La vicenda è diventata di dominio pubblico a metà gennaio di quest’anno, dopo un’interrogazione parlamentare del deputato di Forza Italia Giorgio Mulè. Il parlamentare aveva chiesto chiarimenti sul caso di Maria Cristina Gallo, un’insegnante che ha ricevuto il referto istologico con un ritardo di otto mesi, solo per scoprire che nel frattempo il suo tumore era progredito fino al IV stadio.

Secondo gli ispettori regionali, anche il ministro della Salute Orazio Schillaci sarebbe stato indotto a sottovalutare il problema. Nella risposta all’interrogazione parlamentare di Mulè, il ministro avrebbe ricevuto dall’Asp di Trapani dati parziali, che non fornivano la reale dimensione della crisi sanitaria in atto.

Nel documento dell’assessorato alla Salute si evidenzia come “i ritardi accumulati dall’Asp di Trapani nell’erogazione di prestazioni indispensabili, che a tutela della salute della persona devono essere erogate con la massima tempestività, hanno generato allarme nella popolazione e messo a repentaglio la salute dei cittadini”. Inoltre, il rapporto sottolinea che la direzione aziendale avrebbe dovuto adottare misure concrete di monitoraggio per evitare tali disservizi.

Gli ispettori regionali parlano di “criticità gestionali, di verifica e di controllo, divenute particolarmente gravi a causa della sottovalutazione della problematica da parte dei vertici strategici e aziendali nel sistema di erogazione di prestazioni sanitarie”.

L’indagine ministeriale potrebbe portare a conseguenze pesanti per i vertici dell’Asp di Trapani, con possibili sanzioni o addirittura rimozioni dagli incarichi per i responsabili. Nel frattempo, la vicenda ha sollevato un’ondata di indignazione tra i cittadini e le associazioni di tutela dei pazienti, che chiedono interventi immediati per garantire un sistema sanitario più efficiente e trasparente.