ETNA, SI FERMA L’ERUZIONE AL CRATERE DI SUD-EST: COLATE IN RAFFREDDAMENTO E CENERE FINO A BRONTE E CESARÒ

CATANIA – L’attività eruttiva iniziata nelle scorse ore sul versante sud-orientale dell’Etna si è conclusa. Lo ha comunicato l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, specificando che le colate laviche sono ormai in fase di raffreddamento e non si osservano nuovi eventi esplosivi di rilievo.

L’ultima fase dell’eruzione ha prodotto tre colate principali: una in direzione sud, una verso est – che si è ulteriormente ramificata – e una terza diretta a nord, originatasi dalla base del fianco settentrionale del Cratere di Sud-Est. Il fenomeno più rilevante è stato un flusso piroclastico che si è spinto rapidamente verso nord-est, toccando la parete nord della Valle del Bove.

Nei prossimi giorni sono previsti rilievi sul terreno per una mappatura accurata dei depositi vulcanici. Il materiale fine, di colore rossastro, è stato sospinto dai venti verso ovest-nord-ovest, provocando ricadute visibili di cenere nelle aree di Cesarò e Bronte.

Sul fronte sismico, il tremore vulcanico si è ridotto su livelli bassi, pur mantenendo lievi oscillazioni. Il centro dell’attività sismica resta localizzato nell’area dei Crateri Centrali a una quota di circa 2500 metri. Anche l’attività infrasonica risulta al momento modesta.

Infine, gli strumenti che rilevano le deformazioni del suolo segnalano variazioni contenute: circa 0,20 microradianti di tilt registrati alla stazione di Punta Lucia e circa 120 nanostrain alla stazione di Monte Ruvolo. Al momento non si evidenziano ulteriori tendenze deformative attive.

Di seguito, il comunicato completo diffuso dall’INGV:


L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che l’attività descritta nel precedente comunicato delle 09:55 UTC è terminata. L’attività esplosiva dal Cratere di Sud-Est ha generato tre colate laviche principali: una si è diretta a sud, una seconda a est (ramificandosi in più bracci) e l’ultima, originatasi alla base del fianco settentrionale del Cratere di Sud-Est, si è diretta a nord. Tutte le colate sono ora in fase di raffreddamento. Il flusso piroclastico si è propagato verso nord-est, raggiungendo la parete nord della Valle del Bove. Nei prossimi giorni verranno effettuati rilievi sul terreno per la mappatura del deposito. Il materiale fine di colore rossastro prodotto dal flusso piroclastico è stato trasportato dai venti in quota disperdendosi a ovest-nord-ovest, con segnalazioni di ricaduta a Cesarò e Bronte. Attualmente dal Cratere di Nord-Est si osservano sporadiche emissioni di cenere che si disperdono in zona sommitale.
Dal punto di vista sismico il tremore è rientrato su valori bassi pur mostrando alcune oscillazioni sui valori medi. La localizzazione del centroide delle sorgenti del tremore ricade nell’area dei Crateri Centrali ad una quota di circa 2500 m sopra il livello del mare. L’attività infrasonica risulta modesta e gli eventi sono localizzati in corrispondenza dei Crateri Centrali.
I segnali delle deformazioni del suolo hanno mostrato una variazione totale di tilt di circa 0.20 microradianti alla stazione sommitale di Punta Lucia, e una variazione di strain alla stazione di Monte Ruvolo di circa 120 nanostrain. Al momento il trend deformativo appare esaurito. Non si rilevano variazioni significative nei dati GNSS.

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