CASO ATHENA, IL SINDACO NINO NASO REPLICA ALLE DICHIARAZIONI DEL PENTITO DI MAURO: “SERENO E FIDUCIOSO NELLA MAGISTRATURA”

Paternò – “Non sono turbato, sono sereno”. Così il sindaco di Paternò, Nino Naso, ha commentato le nuove dichiarazioni rilasciate dal collaboratore di giustizia Sebastiano Di Mauro, rese pubbliche questa mattina nell’ambito del processo abbreviato nato dall’operazione “Athena”.

Il pentito, recentemente entrato nel programma di protezione, ha affermato: “Dichiaro di essere a conoscenza dei rapporti fra il sindaco Nino Naso e gli esponenti della famiglia Morabito”, mettendo nero su bianco elementi che potrebbero rappresentare ulteriori riscontri per la Procura di Catania, che accusa il primo cittadino di voto di scambio politico-mafioso.

Le dichiarazioni di Di Mauro, che parlano anche di momenti conviviali con esponenti mafiosi e presunti passaggi di denaro per indirizzare pacchetti di voti, giungono in un momento già delicato per l’amministrazione paternese. Da mesi, infatti, il municipio è sotto la lente d’ingrandimento degli ispettori inviati dalla Prefettura, incaricati di verificare eventuali infiltrazioni mafiose.

Ma il sindaco Naso, tramite i suoi difensori – il professor Vincenzo Maiello e l’avvocato Maria Licata – ha ribadito la sua posizione:
“In relazione alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Di Mauro di cui ho appreso il contenuto tramite i miei difensori, mi riporto a quanto già dai medesimi dichiarato: non siamo preoccupati, ci confronteremo con esse nel processo. Non sono turbato, sono sereno. Dai contenuti si evidenziano dichiarazioni confuse, incerte e palesemente infondate. Ho piena fiducia nella magistratura e confido che presto questa vicenda possa chiarirsi una volta per tutte”.

La vicenda giudiziaria del primo cittadino ha già attraversato passaggi complessi. Dopo una prima richiesta di arresto rigettata dal gip, la Procura impugnò il provvedimento ottenendo l’accoglimento da parte del Tribunale del Riesame. Tuttavia, la Corte di Cassazione annullò tutto con rinvio, e i giudici, seguendo le indicazioni della Suprema Corte, non applicarono alcuna misura cautelare.

Ora, con il giudizio immediato previsto per settembre – richiesto dallo stesso sindaco per dimostrare la propria innocenza – il quadro processuale si arricchisce delle parole del nuovo collaboratore, che potrebbe anche essere ascoltato in aula nelle prossime udienze.

Nel frattempo, la difesa del sindaco mantiene la linea già tracciata: nessuna preoccupazione e piena disponibilità al confronto nelle sedi giudiziarie competenti.

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