
PATERNO’ — Sta circolando da alcuni giorni, in forma anonima e principalmente tramite gruppi WhatsApp locali, un volantino che invita i cittadini a segnalare presunte attività abusive nei settori dell’estetica, dell’acconciatura e della cura della persona.
Secondo quanto emerso, il messaggio, privo di firma e riferimenti istituzionali o associativi, si propone di contrastare il fenomeno dell’abusivismo professionale, da anni oggetto di denuncia da parte di molti operatori regolari.
Tuttavia, la natura non ufficiale dell’iniziativa, insieme ad alcuni passaggi che farebbero riferimento a possibili incentivi per chi segnala, ha generato forti reazioni e timori.
Diversi operatori del settore, contattati informalmente, pur riconoscendo l’esistenza di un problema di concorrenza sleale, esprimono preoccupazione per i rischi derivanti dalla diffusione incontrollata di segnalazioni anonime. Il timore è che si possa innescare una deriva conflittuale, con conseguenze legali o sociali.
Anche alcuni osservatori legali invitano alla cautela.
“Segnalare comportamenti irregolari è un diritto, ma deve avvenire attraverso i canali preposti e nel rispetto delle garanzie previste dalla legge — spiega un avvocato esperto in diritto amministrativo. — Altrimenti si rischiano effetti opposti: calunnia, diffamazione, violazione della privacy.”
A oggi, nessuna autorità pubblica o associazione di categoria ha riconosciuto o commentato ufficialmente l’iniziativa. Non risulta nemmeno siano stati presentati esposti o comunicazioni formali relative al contenuto del volantino.
Nota della redazione
Il presente articolo ha finalità esclusivamente giornalistiche. La redazione non promuove, incoraggia né legittima in alcun modo il contenuto del volantino menzionato, la cui origine, validità e finalità non risultano ufficialmente verificate.
Non si riportano, volutamente, dettagli specifici del testo né eventuali recapiti, al fine di evitare la diffusione di informazioni potenzialmente lesive o in contrasto con la normativa vigente.
La questione dell’abusivismo nei servizi alla persona è seria e merita attenzione, ma va affrontata nel quadro delle norme di legge, nel rispetto dei diritti individuali e attraverso canali istituzionali.