
Il talento di Jannik Sinner non l’abbiamo di certo scoperto ieri, ma la vittoria del suo primo torneo ATP a Sofia è la definitiva consacrazione di una stella. Un successo entusiasmante quello dell’altoaltesino, che gli ha permesso di raggiungere la 37° posizione del ranking mondiale, suo best ranking, ma se contassimo solo i punti conquistati in quest’anno solare, Jannik sarebbe addirittura 23esimo. Sinner sta sbriciolando un record dopo l’altro e grazie al titolo conquistato a Sofia, diventa, a soli 19 anni e 2 mesi, il più giovane tennista italiano ad aver vinto un titolo ATP, battendo il precedente record di Claudio Pistolesi (19 anni e 7 mesi).
Durante questa settimana in Bulgaria Sinner ha messo in mostra, oltre al suo assoluto talento, una maturità impressionante, che gli ha permesso di superare i momenti di maggiore difficoltà: dopo le ottime vittorie contro Fucsovics e Huesler, al primo vero banco di prova, ai quarti contro un ispiratissimo De Minaur, Sinner ha rimontato un set di svantaggio e chiuso il terzo set con un secco 6-1. L’uscita delle principali teste di serie (Auger-Aliassime e Shapovalov), unita alle buone prestazioni, ha fatto scattare nella testa del tennista italiano la consapevolezza che questa era la sua occasione. Ha superato in semifinale l’ostacolo Mannarino e raggiunto la prima finale ATP in carriera. Tutto ciò con una freddezza disarmante, degna dei più grandi campioni. L’unico momento in cui le certezze sembravano venir meno è stato durante il secondo set della finale con Pospisil, in cui Sinner non riusciva più ad imprimere la solita potenza di colpi e appariva in balia dell’avversario. E invece proprio in quel momento Jannik ha dimostrato, più di ogni altra occasione, la sua forza mentale, restando aggrappato al match nel terzo set e giocando il tie-break decisivo in maniera sublime.
E poi la gioia finale, sollevando il trofeo tra i coriandoli dell’Arena Armeec di Sofia, con Sinner che non nasconde la gioia e il sorriso, spesso celati dietro ad un’espressione seriosa, che non lascia trasparire le reali sensazioni dell’altoaltesino.
Quello a Sofia è stato l’ultimo torneo prima delle Finals, che si disputeranno a Londra per l’ultima volta dopo 12 anni poiché dal prossimo anno il Master si sposterà a Torino. L’auspicio è che già dall’anno prossimo, con le Finals in casa, a competere tra i migliori 8 del mondo ci sia anche Jannik.
GIANLUCA RUFFINO