A Sferro si fa cultura: e la Biblioteca cresce

95047.it E’ un po’ come rimettere assieme i cocci sparpagliati di tante vite che meritano ancora di essere raccontate e tramandate. Quei libri che conoscerebbero la sconfitta della muffa e dell’umidità: ai quali viene, invece, concessa una volta ancora un’altra chance. La Biblioteca di Sferro cresce. E cresce sulla passione di un drappello di uomini che abbracciano ogni generazione e che si sono dati da fare (verbo, quest’ultimo, da prendere alla lettera) fino ieri: che sono pronti a lanciare iniziative, incontri e cenacoli in quella che fu tappa dei primissimi anni di vita di “un certo” Quasimodo. Quella della Biblioteca di Sferro resta una delle belle realtà culturali degli ultimi anni. Non solo di Paternò bensì di tutto il territorio. Ma se ne parla pochissimo: così come tutte le intuizioni che sono destinate a diventare grandi. Poco male, dunque.

Ieri mattina un carico di almeno un migliaio (ma è probabile che siano di più) di libri ha invaso la sede di Sferro: assieme ai volumi anche una decina di scaffali che daranno alla Biblioteca un tocco, ora sì, un pò più “formale”. Si tratta di una donazione dell’ex docente paternese di musica e canto Angelo Ciravolo, scomparso il 22 ottobre dello scorso anno. Una collezione vastissima fatta di testi, riviste e persino dischi che gli eredi di Ciravolo hanno voluto fermamente fossero consegnati alla Biblioteca. Un bel gesto. Che rafforza il pedigree e il valore culturale del borgo rurale paternese.

Il consigliere regionale di SiciliAntica, Pippo Virgillito, che è il padre putativo di questa bella esperienza a Sferro, non si è fermato un attimo. Lui, assieme agli instancabili ragazzi che sono le sentinelle attive della Biblioteca, proseguono nell’opera di ricerca e raccolta dei libri. “La famiglia di Ciravolo si è resa protagonista di un grande gesto – spiega Virgillito – che va ad arricchire quello che è già presente a Sferro ma che dà anche il senso della credibilità che questa Biblioteca e questi ragazzi stanno acquisendo. Ma aggiungo dell’altro. La sensibilità della famiglia di Ciravolo la si intuisce anche dal dono fatto al “Salvatore Bellia”: l’Ipab sarà destinatario del pianoforte del professore Ciravolo. Un regalo destinato agli anziani della struttura”.

Intanto, a Sferro la raccolta di libri prosegue: e l’appello è a chiunque voglia donare anche un solo volume alla causa. E poco importa se ancora all’interno della struttura che ospita la Biblioteca non è stata portata la corrente elettrica: si va avanti lo stesso e comunque.
“Ci attende un gran lavoro di catalogazione e sistemazione: ma non vediamo l’ora”, ci dice Giuseppe Turrisi, uno dei giovanissimi di Sferro in prima linea nell’allestimento del piccolo polo culturale.

E, allora, si avanti. “Ma come: una biblioteca in mezzo alla campagna?” Storcerebbe il naso qualche tuttologo di turno. “Certamente”, aggiungiamo noi: è qualcosa che resta nell’aria, una cosa misteriosa, invisibile, sfuggente, però c’è, ne avvertiamo il profumo. E, attraverso quei libri, continuiamo a chiamarla vita.