ACIREALE: Bancarotta fraudolenta a un imprenditore, fondi occultati e società intestate a prestanome

Su disposizione di questa Procura i Finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno eseguito un’ordinanza del G.I.P. del Tribunale etneo che ha disposto la misura cautelare personale degli arresti domiciliari nei confronti di MAESANO Mario (classe ‘53) residente ad Acireale (CT), ritenuto responsabile di reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale.
Il provvedimento consegue alle indagini delegate alla Tenenza della Guardia di Finanza di Acireale per ricostruire le circostanze che hanno portato al dissesto finanziario e patrimoniale di una società di Aci Catena (CT), la “M.M. AUTO” srl, operante nel settore del commercio di autovetture, che nel 2015 è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Catania in ragione dei debiti insoluti, per 2 milioni di euro, maturati nei confronti dei propri fornitori e dell’Erario.
Le indagini hanno tratto origine dalle anomalie emerse durante la procedura concorsuale e, in particolare, dalla mancata esibizione da parte della società di documentazione contabile relativa all’attività d’impresa esercitata.
In tale contesto, attraverso l’esame della documentazione acquisita nel corso delle perquisizioni, sottoposta al vaglio anche di un consulente tecnico,e grazie all’esecuzione di mirate indagini bancarie, le Fiamme Gialle hanno ricondotto a MAESANO Mario la reale gestione dell’impresa, formalmente intestata ad un suo prestanome nullatenente. Sono state altresì accertate, sempre in capo al MAESANO, diverse condotte distrattive attraverso le quali, prima della messa in liquidazione della società, egli aveva occultato attivo patrimoniale ammontante nel complesso a circa 2 milioni e mezzo di euro, superiore ai debiti maturati e utile a soddisfarli appieno.
In particolare è stato accertato che, tra il 2011 e il 2015, la situazione patrimoniale è stata aggravata: dalla vendita sottocosto o in nero di autovetture per circa 1.500.000 euro; dal prosciugamento delle casse societarie per altri 40.000 euro mediante prelevamenti in contanti ovvero giroconti eseguiti a favore di rapporti bancari intestati ai figli del MAESANO; infine, dalla distrazione, per oltre 900.000 euro, di crediti commerciali dell’impresa, incassati personalmente dal MAESANO ovvero gratuitamente ceduti ad un altro soggetto economico, sempre a lui riconducibile, subentrato nella gestione dell’attività. Infatti, nel corso delle indagini è emerso che allo stesso nucleo familiare sono riconducibili altre due società operanti nel medesimo settore, l’una fallita nel 2012 e l’altra, “Mondo delle auto” srl, ancora attiva, costituita nel 2015, ubicata nella stessa sede delle precedenti e intestata ad un prestanome che agiva sotto le direttive dello stesso MAESANO Mario.
I Finanzieri hanno quindi portato alla luce il preciso disegno criminoso orchestrato dal MAESANO e finalizzato a garantirsi la sostanziale continuità gestoria dell’attività commerciale mediante l’utilizzo strumentale di plurime società tenute in vita qualche anno e poi condotte volutamente al fallimento, il tutto in danno di creditori privati e soprattutto dell’Erario.
Oltre a MAESANO Mario, anche altri soggetti sono indagati per il reato di bancarotta fraudolenta previsto dagli articoli 216 e 223 della Legge Fallimentare (R.D. 267/1942).
Sulla base di tali evidenze, il GIP ha ordinato l’applicazione degli arresti domiciliari nei confronti del principale soggetto responsabile, MAESANO Mario.