BIMBO DI DUE ANNI INGOIA AURICOLARI, SALVATO DAL CENTRO CARDIOPEDIATRICO DI TAORMINA

Aveva ingerito una porzione metallica di un’auricolare, che era andata a finire nell’esofago. Si era così creata “una comunicazione anomala ma stabile e acuta tra la trachea e l’esofago. Quindi l’aria respirata in parte veniva persa nella gabbia toracica e nella cavità che accoglie il cuore con pericolo imminente di morte improvvisa secondaria alla possibile compressione da parte dell’aria di organi fondamentali come il cuore e i polmoni”.

E’ accaduto ad un bambino di 2 anni, accompagnato dai genitori all’ospedale di Partinico per il persistere di tosse e vomito, poi portato d’urgenza all’ospedale Di Cristina di Palermo.

La broncoscopia e l’esofago-gastroscopia hanno confermato il terribile sospetto di rottura sia dell’esofago che della trachea con fistolizzazione delle due strutture che comunicano liberamente, con il rischio, oltre che di passaggio di aria nello spazio circostante, anche di passaggio di succhi gastrici nelle vie aeree, situazione pericolosa per conseguenti danni chimici e infettivi polmonari.

Il bambino è stato quindi portato in elisoccorso al centro cardiologico pediatrico di Taormina, dov’è arrivato dopo 40 minuti in condizioni stabili.

Il team dell’Unità operativa di Gastroenterologia, diretta dal dott. Fabio D’Amore, dopo aver condiviso immagini ed esami con l’ospedale Bambin Gesù di Roma, è riuscita a rimuovere il corpo estraneo attraverso l’esofago, chiudendo la breccia esofagea mediante il posizionamento di diverse clip metalliche ottenendo la completa riparazione del versante esofageo, senza alcuna complicanza.

Il bambino è rimasto sedato ed intubato per due settimane ma ora respira autonomamente.

“E’ un giorno bellissimo – dice il primario della Cardiochirurgia pediatrica del San Vincenzo di Taormina, Sasha Agati – perché il nostro piccolo ha superato un quadro drammatico e mortale solo grazie al grande spirito di collaborazione, alle competenze tecnico-scientifiche ma soprattutto all’umiltà nell’affrontare casi rari e complessi dove l’unico valore che accomuna tutto è la vita di un bambino. Vorremmo sottolineare infine la grande professionalità del personale del 118 e di tutto il personale sanitario”.