CALCIO CATANIA: IL CALVARIO SOCIETARIO CONTINUA

L’emergenza coronavirus è sopraggiunta in un periodo della stagione calcistica durante il quale il Catania tornava a vedere la luce. La squadra etnea occupa infatti la sesta posizione in classifica, frutto di sei partite senza sconfitte sotto la guida di mister Lucarelli, e l’ambiente sembrerebbe essersi rasserenato grazie all’operato del nuovo A.D. Giuseppe Di Natale, che è riuscito nell’intento di riavvicinare anche la tifoseria.

Le numerose cessioni del mercato invernale (quelle di Lodi e di Di Piazza su tutti) per l’impossibilità del pagamento degli stipendi hanno paradossalmente inciso in maniera positiva sulle prestazioni della squadra, con i neoarrivati che hanno subito dato il loro contributo.

Se sul campo i risultati sono stati buoni, in ambito societario continua la telenovela sulla cessione del titolo, al momento in mano alla holding Finaria. Le indagini sulla presunta bancarotta Meridi (società del patron Pulvirenti che gestisce i supermercati Fortè) hanno portato alle dimissioni dell’ormai ex presidente Franco. Al suo posto è subentrato il commercialista Gianluca Astorina, che ha manifestato fin da subito la necessità di vendere la società il prima possibile per evitare il fallimento. Note a tutti sono le condizioni disastrose in cui riversa la società rossazzurra, incapace di poter pagare gli stipendi ai propri calciatori per via dei pesanti debiti contratti negli ultimi anni dalle fallimentari gestioni precedenti. Proprio queste ragioni sono le cause del poco interesse nei confronti della società da parte di potenziali investitori.

L’unico interesse concreto è stato manifestato da una cordata con a capo Maurizio Pellegrino, la quale negli ultimi giorni aveva avanzato un’offerta di 2 milioni di euro più l’accollo dei debiti. Finaria tramite un comunicato diramato sul sito ufficiale del Calcio Catania, ha dichiarato la proposta “non congruente con le specifiche della procedura in atto e con gli aspetti materiali e immateriali dell’asset Calcio Catania”. Il presidente Astorina ha giustificato la decisione sostenendo che la società, sul quale valore incidono la storia, le strutture ed il parco giocatori (comprese le giovanili) non possa essere svenduta. Malgrado ciò la trattativa non può definirsi conclusa. Altre voci, prontamente smentite dall’interessato, parlano dell’interesse del presidente della Sicula Leonzio Giuseppe Leonardi. Nel caso la società fallisse, ripartendo dai dilettanti, potrebbero farsi avanti diversi acquirenti.

La situazione resta ad oggi complessa e si attendono le prossime settimane per ulteriori sviluppi.

GIANLUCA RUFFINO