CATANIA: Sequestrato mezzo chilo di cocaina, avrebbe fruttato 100mila euro

I Finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno sequestrato, nel quartiere Picanello di Catania, oltre 500 grammi di sostanze stupefacenti e tratto in arresto tre soggetti italiani. L’operazione scaturisce dall’intensificazione del controllo economico del territorio eseguita dalle Fiamme Gialle etnee nelle aree particolarmente sensibili ai traffici illeciti, lungo le rotabili e in specifici punti di accesso alla città.

In particolare, militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catania, con l’ausilio di un’unità cinofila e personale Anti Terrorismo e Pronto Impiego del Gruppo di Catania, hanno sottoposto a controllo due soggetti, G.S. (cl. 1948) e D.L.S.O. (cl.1976), all’uscita da un edificio cittadino in via della Primula, scoprendo, occultate in alcune buste di carta per generi alimentari da loro trasportate, circa mezzo chilo di cocaina.

La successiva perquisizione dell’abitazione da cui erano usciti, risultata nella disponibilità di R.F. (cl.1972) e di un minore, consentiva di rinvenire, grazie al fiuto del cane antidroga, ulteriori due “ovetti” contenenti 25 grammi di cocaina avvolti in carta e cellophane nonché 3 bilancine di precisione.

Inoltre, l’ulteriore ispezione dei vani comuni della palazzina (scalinate e garage), portava a individuare e sequestrare, all’interno dell’armadietto del quadro dei contatori elettrici, una pistola giocattolo, sprovvista di tappo rosso, riproducente il modello semiautomatico “Beretta 92” e una dose da 1 grammo di marijuana.

Informata la Procura Distrettuale della Repubblica di Catania e la Procura dei Minori, i tre soggetti maggiorenni, uno dei quali gravato da specifici precedenti di polizia, sono stati tratti in arresto per violazione dell’art. 73 del DPR 309/1990 (“traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope”) e accompagnati alla Casa Circondariale di Piazza Lanza, mentre il minore è stato affidato a un suo familiare maggiorenne.

La cocaina sequestrata, destinata al mercato etneo, avrebbe fruttato, nella vendita al dettaglio, circa 100.000 euro