
Catania – All’indomani della tragedia che ha sconvolto il cuore della città, Catania si risveglia sgomenta. A poche ore dall’omicidio di Santo Salvatore Giambattista Re, 30 anni, dipendente della storica Pasticceria Quaranta, il dolore e lo sconcerto lasciano spazio a un profondo senso di rabbia e impotenza. Il giovane è stato ucciso a coltellate nel pomeriggio di ieri sul lungomare di Ognina, proprio davanti al locale dove lavorava da tempo.
Secondo le ricostruzioni fornite dagli inquirenti, la lite sarebbe scoppiata per motivi ancora da chiarire con un posteggiatore abusivo, un uomo di 37 anni originario dello Zimbabwe, irregolare sul territorio italiano. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per precedenti episodi di aggressione — anche ai danni di agenti della Polizia Locale — e più volte arrestato, avrebbe estratto un coltello colpendo Re più volte: alle braccia, al torace e all’addome. Ferite che si sono purtroppo rivelate fatali.
Trasportato in condizioni disperate all’ospedale Cannizzaro, il giovane è deceduto poco dopo l’arrivo, nonostante i tentativi dei medici di salvargli la vita.
Santo Re viveva a Mascalucia ed era padre di una bambina di appena quattro mesi. La sua morte ha scosso profondamente la comunità. Colleghi, amici, clienti e semplici cittadini si sono uniti nel cordoglio, ricordandolo come un ragazzo gentile, solare, sempre disponibile. Numerosi i messaggi di affetto e dolore apparsi sui social nelle ultime ore.
L’aggressore ha tentato la fuga, ma è stato bloccato in pochi minuti dagli agenti delle Volanti della Questura di Catania e arrestato in flagranza con l’accusa di omicidio aggravato. La Squadra Mobile ha avviato un’indagine per fare piena luce sulla dinamica e sulle cause dell’episodio, che assume i contorni di un dramma tanto assurdo quanto evitabile.
In merito al tragico omicidio, il sindaco di Catania Enrico Trantino, a nome dell’Amministrazione comunale, ha dichiarato:
“La città è sconvolta per la barbara uccisione di una giovane vita, spezzata dalla cieca violenza di un criminale.
Siamo profondamente addolorati per la perdita di un giovane uomo, lavoratore onesto e neo papà, vittima innocente di un gesto che non può trovare alcuna giustificazione.
In questo momento di indicibile dolore, esprimiamo la nostra vicinanza ai familiari di Santo Re, ai suoi amici e ai tanti clienti che lo conoscevano e lo apprezzavano per la sua instancabile gentilezza e dedizione.
Un fatto gravissimo, che deve interrogarci tutti, senza eccezioni, spingendoci a riflettere sulle cause profonde di simili esplosioni di violenza, per poterle prevenire e contrastare.
Questo è un colpo durissimo per una città che, a ogni livello istituzionale, è quotidianamente impegnata a migliorare i propri standard di sicurezza e legalità, e che oggi si ritrova piegata da un atto disumano e crudele.
Ci stiamo provando in ogni modo con unità d’intenti a tutti i livelli di responsabilità e con la condivisione della stragrande maggioranza dei cittadini, ma purtroppo basta l’azione di un balordo per farci ripiombare nel dramma e compromettere un lavoro durissimo portato avanti con sacrificio e generosità.
A Santo Re e alla sua famiglia va il pensiero e il cordoglio dell’intera comunità catanese, unita nel dolore ma anche nella dignità di chi sa che, ancora una volta, sarà necessario trovare la forza di rialzarsi, rifiutando ogni forma di rassegnazione.”
Alla luce della gravità dell’accaduto, e in segno di lutto, il sindaco Trantino e l’Amministrazione comunale hanno deciso di sospendere l’edizione del “Lungomare Fest” prevista per la prossima domenica.
Sul grave fatto di cronaca è intervenuto anche il sindaco di Mascalucia, paese d’origine di Santo Re:
“La nostra comunità è stata scossa da un fatto gravissimo.
Nel pomeriggio di ieri un nostro concittadino, padre di una bambina di pochi mesi, ha perso la vita in circostanze drammatiche, a pochi passi dal luogo dove ogni giorno lavorava con dedizione e dignità, colpito dai fendenti di chi ha voluto privarlo della vita.
Un gesto violento, assurdo, che lascia attoniti e profondamente turbati.
Di fronte a una tragedia come questa, non bastano parole di cordoglio che, comunque, rivolgo con il cuore colmo di tristezza alla famiglia e agli amici.
Serve un momento di silenzio, di coscienza, di domande. Il vivere civile è fondato sul rispetto, sulla legalità, sull’umanità.
Chi infrange queste basi, chi sceglie la violenza, chi vive ai margini delle regole, deve affrontare le doverose e gravose conseguenze delle proprie sconsiderate azioni.
Occorre che lo Stato, le istituzioni, ciascuno di noi, riaffermino il dovere di garantire sicurezza nei luoghi pubblici, legalità negli spazi comuni, controllo e fermezza contro ogni forma di abuso, degrado e violenza.
Oggi piangiamo una giovane vita spezzata, affranti da quanto accaduto e consci che non possiamo arrenderci alla barbarie ormai dilagante che ammorba la società in cui viviamo.”
Nel frattempo, la Pasticceria Quaranta ha deciso di sospendere l’attività in segno di lutto. In un post condiviso online si legge:
“La Pasticceria Quaranta rimarrà chiusa per lutto fino a domenica 1 giugno. Evaderemo esclusivamente le prenotazioni già prese. Vi ringraziamo per la vicinanza mostrataci in queste difficili ore.”
Catania oggi piange un giovane padre, un lavoratore appassionato, una vita spezzata da una violenza insensata. Sul lungomare di Ognina, un mazzo di fiori e alcuni biglietti lasciati dai passanti ricordano che, dietro la cronaca, c’era una persona amata, profondamente radicata nella sua comunità.