Come difendersi dai furti negli appartamenti: le regole della Polizia

95047.it Il comunicato diffuso dalla Polizia:

“Quando si parla di produrre sicurezza, quando si tratta di garantire la serenità e la libertà dei cittadini, entrano in gioco numerosi fattori che giocano un ruolo importante nella concreta possibilità di raggiungere tale scopo.
A questa regola non sfugge nemmeno l’azione della Polizia di Stato che, però, nella sua quotidiana battaglia mette in campo il massimo impegno e grande professionalità, tanto da conseguire risultati ragguardevoli: tanti uomini e tanti mezzi, anche di nuova dotazione, a tutela del territorio che viene presidiato con sempre maggiore attenzione.
E il primo dato che salta all’occhio è quello, eclatante, del calo dei furti in genere che, nel confronto tra il primo e il secondo semestre del 2015, hanno subìto una flessione pari al 10%; tale contrazione, addirittura, raddoppia, considerando il paragone tra i primi cinque mesi del 2015 e il pari periodo del 2016, quando, alla riduzione del 20% dei fenomeni criminali registrati si affianca un aumento del 30% dell’attività di contrasto.
Quindi, nel generale miglioramento della sicurezza a Catania, può ben dirsi che il trend rimane positivo e in costante crescita.
Ma la particolare tipologia di reati su cui si vuol porre l’attenzione è quella dei furti in appartamento: sono questi una peculiare categoria di crimini in cui i malviventi godono di particolari “vantaggi” consistenti nella possibilità di scegliere l’obiettivo più conveniente, nel poter pianificare con comodità “il colpo”, magari attendendo il verificarsi delle condizioni favorevoli.
Nonostante ciò, anche in questo campo, gli uomini della Questura di Catania hanno aumentato la performance, raddoppiando la flessione dei furti in appartamento registrati nel corso del 2015, che nel confronto dei due semestri si è attestata al 15%, fino a raggiungere una riduzione di tali reati pari al 30% nel paragone dei primi cinque mesi del 2015 e del 2016.
È certamente il risultato della politica del Questore Marcello Cardona, impegnato sul fronte dell’approvvigionamento e della gestione generale delle risorse umane e strumentali, ma è anche il frutto della professionalità, del lavoro e, occorre dire, del sacrificio di ogni singolo poliziotto della Questura etnea.
Da non dimenticare, come più volte ribadito, il fondamentale ruolo rivestito dalla collaborazione dei cittadini nel contrasto a questa fenomenologia criminale: un modo più ampio di “fare squadra” che non permette ai malintenzionati di avere facilmente mano libera nel loro “lavoro”.
Ovviamente, lo strumento principale rimane il 113, numero al quale ci si può rivolgere in qualunque caso, ma per questo odioso reato la migliore garanzia dei malviventi è, troppo spesso, la disattenzione: udendo strani rumori provenire dalla casa del vicino che sappiamo essere assente, o notando il portone del palazzo stranamente aperto, magari con degli accorgimenti che ne bloccano la serratura, abbiamo mai sospettato un furto in corso?
Sono diverse situazioni che potrebbero far insorgere dei sospetti e molteplici sono gli accorgimenti e le soluzioni che possono adottarsi per ridurre la possibilità di essere derubati in casa.

Anzitutto, un’occhiata ai nostri sistemi di “difesa passiva”: montare una porta blindata, munita di moderne serrature (più d’una, sarebbe senz’altro meglio) è già una buona base di partenza. Infissi dei balconi muniti d’inferriate e blocchi alle serrande potrebbero meglio proteggere da intrusioni le abitazioni situate ai piani bassi, a patto di utilizzare, anche qui, lucchetti e serrature di qualità. Si raggiunge un maggior livello di sicurezza aggiungendo un buon impianto d’allarme, magari collegato con la Polizia (a proposito, ottenere il collegamento con la Sala operativa della Questura è facilissimo, veloce e assolutamente gratuito: basta rivolgersi all’U.R.P. telefonando allo 0957367623, fax 0957367602, e-mail urp.ct@poliziadistato.it).
Anche se a prima vista potrebbero sembrare scontati o addirittura banali, tali consigli non lo sono affatto: ricordiamoci, infatti, che i malintenzionati sono pronti a cogliere ogni nostra minima distrazione e a sfruttare tutte le possibilità che vengono loro offerte.
Non dimentichiamo, poi, che i condomini sono delle piccole comunità nel cui ambito alcune accortezze ben possono rivelarsi utili, al fine di arginare quest’odioso fenomeno:
sarebbe ideale avvisare i vicini circa la propria partenza: ciò potrebbe rivelarsi utile nel momento in cui ci si accorgesse di stranezze (come luci accese, porte aperte, ecc.) o di rumori provenienti dall’appartamento vuoto;
affidate le chiavi di casa a un familiare o a una persona fidata che possa “dare un’occhiata” di tanto in tanto: se l’appartamento non è frequentato i ladri hanno via libera in qualsiasi momento;
non sempre è facile distinguerli, ma spesso i furti sono preceduti da veri e propri “appostamenti” grazie ai quali i malviventi controllano i movimenti delle vittime per stabilire il momento buono per irrompere in casa: prestate attenzione alle persone che per il loro atteggiamento destano sospetto e, in caso abbiate fondati motivi, non esitate ad avvisare il 113;
sistemi di videosorveglianza condominiali, installati secondo le vigenti normative, possono costituire un ottimo deterrente per i ladri d’appartamento;
Facebook o altri social media sono fantastici mezzi di comunicazione e di aggregazione, ma perché rendere pubblico che non siamo in casa? Se tale informazione può essere percepita da chiunque, non è da escludere (e ve n’è esperienza) che qualche malintenzionato possa approfittarne per agire indisturbato;
state andando al supermercato per fare compere, siete di premura e, appena saliti in macchina, trovate comodo lasciare le chiavi di casa sul cruscotto dove puntualmente le dimenticherete all’atto di lasciare l’auto per entrare nel negozio: lo abbiamo già detto in altre occasioni, ma è il caso di ribadirlo: mai lasciare le chiavi incustodite nell’autovettura. I ladri trovano questa cosa particolarmente comoda e, dopo averne fatta una copia e aver rimesso tutto apposto per evitare che ve ne accorgiate, certamente non vi ringrazieranno del regalo ricevuto!
vi è mai capitato di restare al buio? Certamente, il primo pensiero andrà all’interruttore/contatore posto nell’androne del palazzo o giù, nel seminterrato: un sovraccarico potrebbe averlo fatto “saltare”. Attenzione, però, non sempre è così: da qualche tempo, infatti, è invalso l’uso, tra i malfattori, di staccare a bella posta l’interruttore generale, specie in case di persone anziane o che vivono sole, per poi approfittare della momentanea assenza del padrone di casa per depredare l’appartamento di quanto possono. Prudenza, quindi, e prima di uscire portatevi dietro le chiavi, avendo cura di chiudere bene la porta di casa (anche se prevedete di star via pochi minuti); munitevi di telefono cellulare e di una torcia, cercando di controllare se sul pianerottolo o nella tromba delle scale ci sia qualcuno appostato in attesa del vostro allontanamento. Se notate qualcosa di strano, astenetevi da qualunque iniziativa e chiamate il 113.
alte siepi e mura di cinta difendono la nostra privacy ma, inevitabilmente, costituiscono un facile riparo per chi, volendo introdursi in casa nostra, non vuol essere scoperto: da questo punto di vista sarebbe preferibile adottare delle recinzioni, magari con idoneo profilo antiscavalcamento, che permettano di vedere all’interno;
segnalate al competente servizio comunale lampioni spenti o malfunzionanti: l’oscurità favorisce la commissione dei reati.