
Azzeravano i contachilometri delle auto per poterle vendere a prezzi maggiorati, rispetto al reale valore delle vetture. Per questo motivo tre persone, un uomo ritenuto “socio occulto”, e due donne con il ruolo di amministratici della concessionaria sono stati denunciati, in stato di libertà, alla Procura di Agrigento, per l’ipotesi di reato di frode in commercio. Lo hanno scoperto i carabinieri che, a Campobello di Licata, hanno sequestrato un intero autosalone e 28 macchine, di varie marche e modello.
Tutto quanto a conclusione di una complessa ed articolata attività d’indagine, coordinata dal procuratore capo Luigi Patronaggio, e dal Pubblico ministero Maria Barbara Grazia Cifalinò. Ad eseguire il provvedimento, emesso dal Gip del Tribunale di Agrigento, sono stati i militari dell’Arma della Stazione di Campobello di Licata.
L’inchiesta è partita grazie alla segnalazione di un maresciallo dei carabinieri di Garlasco (in provincia di Milano). Il sottufficiale, controllando la documentazione dell’auto che aveva appena acquistato, si è accorto dalla serie di passaggi di mano, che all’atto di una precedente revisione, il mezzo è risultato avere molti più chilometri, rispetto a quanto dichiarato dal venditore.
Le successive investigazioni dei carabinieri della Compagnia di Licata, hanno permesso di ricostruire le vicissitudini di diverse autovetture, vendute da una società commerciale campobellese, specializzata nella compravendita di auto usate, la quale, per giustificare il prezzo fuori mercato imposto alle proprie auto in vendita, aveva in uso diminuire i chilometri riscontrati nella strumentazione dei veicoli, ponendo in vendita veicoli con qualità diverse da quelle dichiarate al cliente.