ETNA, NUOVO PAROSSISMO NELLA NOTTE, NUBE ALTA 9 KM E RICADUTA DI LAPILLI NELLA ZONA DI GIARRE

L’Etna continua a dare spettacolo.

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-Osservatorio Etneo ha osservato dalla mezzanotte circa un incremento dell’ampiezza media del tremore vulcanico i cui valori erano nel livello medio-alto.

A partire dalle 02:30 l’INGV ha osservato, dalle telecamere di sorveglianza, la ripresa dell’attività stromboliana al Cratere di Sud-Est da almeno tre bocche eruttive: in quel momento la nube eruttiva prodotta dall’attività in corso si disperdeva in direzione Est.

Dalle 04:13 è stato rilevato anche un trabocco lavico dal Cratere di Sud-Est che si
propagava in direzione Sud-Ovest.

E’ stato poi alle 04:44 circa che l’attività stromboliana del Cratere di Sud-Est è passata a fontana di lava, cessata intorno alle 05:17.

Infine, alle 07:03, l’INGV ha comunicato che “dalle immagini delle telecamere di sorveglianza, si osserva che l’attività esplosiva al Cratere di Sud-Est è cessata.

La nube eruttiva prodotta ha superato l’altezza di 9 km s.l.m. e, in accordo con il modello previsionale, la sua dispersione ha riguardato il settore orientale del vulcano con ricaduta di lapilli a Fornazzo e Giarre“. “Al termine della fase di fontana di lava è stato possibile osservare che l’attività del Cratere di Sud-Est ha prodotto un secondo trabocco lavico dal suo orlo orientale che si è diretto verso Est senza superare la base del cratere.

L’ampiezza del tremore vulcanico è su valori medi con andamento in diminuzione. Le localizzazioni del tremore risultano ancora in prossimità del Cratere di Sud-Est ad una profondità di circa 3000 m s.l.m. L’attività infrasonica si è ridotta notevolmente portandosi su un livello basso.

Le stazioni della rete clinometrica hanno registrato modeste variazioni. Non si osservano variazioni significative nei segnali acquisiti dalla rete GNSS“.

COMUNICATO INGV 07.03

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che dalle immagini delle telecamere di sorveglianza, si osserva che l’attività esplosiva al Cratere di Sud-Est è cessata. La nube eruttiva prodotta ha superato l’altezza di 9 km s.l.m. e, in accordo con il modello previsionale, la sua dispersione ha riguardato il settore orientale
del vulcano con ricaduta di lapilli a Fornazzo e Giarre.

Riguardo il trabocco lavico, descritto nei comunicati precedenti, questo appare scarsamente alimentato ed il fronte
sembra attestarsi alla stessa quota riportata nel Comunicato di Aggiornamento n. 396
(circa 2900 m s.l.m.).

Inoltre, al termine della fase di fontana di lava è stato possibile osservare che l’attività del Cratere di Sud-Est ha prodotto un secondo trabocco lavico dal suo orlo orientale che si è diretto verso Est senza superare la base del cratere.

L’ampiezza del tremore vulcanico è su valori medi con andamento in diminuzione. Le localizzazioni del tremore risultano ancora in prossimità del Cratere di Sud-Est ad una profondità di circa 3000 m s.l.m. L’attività infrasonica si è ridotta notevolmente portandosi su un livello basso.
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e stazioni della rete clinometrica hanno registrato modeste variazioni. Non si osservano
variazioni significative nei segnali acquisiti dalla rete GNSS.