FIUMI DI DROGA TRA LA CALABRIA E I NEBRODI, 13 ARRESTI, COINVOLTO PATERNESE.

Nell’ambito di articolate attività di polizia giudiziaria coordinate dalla Procura della Repubblica di Messina – Direzione Distrettuale Antimafia, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina stanno dando esecuzione ad un’ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale peloritano, con cui è stata disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti di 13 persone, sottoposte ad indagine, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

Il provvedimento cautelare interviene nella fase delle indagini preliminari ed è basato su imputazioni provvisorie, che dovranno comunque trovare riscontro in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio, nel rispetto, pertanto, della presunzione di innocenza che l’art. 27 della Costituzione garantisce ai cittadini fino a sentenza definitiva. L’attività investigativa ha preso avvio dalla segnalazione dei Funzionari della Dogana tedesca che, presso l’aeroporto di Francoforte, sottoponevano a sequestro alcune spedizioni postali, contenenti piccole dosi di sostanze stupefacenti destinate al territorio peloritano.

Gli immediati approfondimenti, sviluppati dagli specialisti del Gruppo Investigazioni Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Messina, facevano ipotizzare l’esistenza di un ben più strutturato traffico internazionale di sostanze stupefacenti, in cui risultavano effettivamente coinvolti diversi soggetti domiciliati in provincia di Messina.

Data l’elevata professionalità dei personaggi coinvolti, le investigazioni, condotte attraverso le classiche attività di osservazione, appostamenti e controlli, ed integrate con intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno quindi consentito di ricostruire, in modo dettagliato, i ruoli e le funzioni dei singoli appartenenti all’organizzazione criminale.

La droga era destinata ad una fitta rete di acquirenti domiciliati nei comuni tirrenici di Sant’Angelo di Brolo, Brolo, Raccuja, Sinagra, Capo d’Orlando, Gioiosa Marea, Patti, Naso, Ficarra e Piraino.

La consorteria aveva la propria base nei comprensori messinesi di Sant’Angelo di Brolo e Raccuja e manteneva stretti contatti con esponenti del clan mafioso dei Bontempo Scavo di Tortorici e con fornitori calabresi e catanesi, appartenenti, rispettivamente, ai più noti clan criminali quali i Pelle – Gambazza, con zona d’influenza nei comuni calabresi di San Luca e Bovalino, e Alleruzzo – Assinnata, con zona d’influenza nel comprensorio catanese di Paternò, articolazione territoriale del clan Santapaola Ercolano.

L’odierna attività investigativa costituisce ulteriore riprova della rilevanza attribuita alla specifica e grave fenomenologia criminale dalla Direzione Distrettuale Antimafia e dalla Guardia di Finanza di Messina, vieppiù quale principale forma di finanziamento di strutturate organizzazioni criminali in un territorio, quale quello della provincia messinese, di evidente valore strategico per la sua posizione geografica di porta d’ingresso alla Sicilia.

I nomi degli arrestati
Francesco Cotugno, nato a Patti, classe 1993
Dario Di Perna, nato a Patti, 1992
Bruno Emanuele, nato a Serra San Bruno (VV), 1998
Emiliano Nunzio Franzone, nato a Patti, 1981
Giuseppe Licastro, nato a Polistena (RC), 2001
Mirko Maniaci, nato a Messina, 1994
Antonino Pappalardo, nato a Paternò, 1978
Pier Mondello, nata a Busto Arsizio (VA), 1969
Sebastiano Pelle, nato a San Luca (RC), 1971
Salvatore Ratto, nato a Patti, 1985
Salvatore Ridinò, nato a Patti, 1983
Michele Siragusano, nato a Patti, 1975
Antonino Tuccio, nato a Cataia, 1989