Il cimitero monumentale cade a pezzi

95047.it La situazione non è certo delle migliori. E non lo è da tempo. Le condizioni del cimitero monumentale restano degradanti: solai che crollano ed altri che stanno farlo; vialetti transennati; loculi e lapidi che cadono a pezzi. Sulla pulizia andrebbe, poi, aperto un capitolo a parte. E la battuta “Tanto al cimitero si va una sola volta l’anno” è meglio risparmiarla. Il rispetto della città e di chi è stato parte integrante di questa comunità viene prima di tutto. Una situazione incresciosa: i viali che sono messi peggio sono quelli di San Vincenzo e San Luca. Ma è un pò tutto il camposanto monumentale che grida giustizia. Dalla manutenzione ordinaria a quella straordinaria. Nei mesi passati il presidente della Sesta commissione, Lucio Cunsolo, aveva spiegato a 95047.it come fosse “assolutamente importante intervenire prima che la situazione peggiori ancora. Lo dobbiamo anche ai tanti cittadini che ci sollecitano sulla situazione“. Proprio oggi la commissione è tornata a riunirsi per tentare di comprendere il da farsi.

Personalmente, sento la necessità nonché il dovere morale ed istituzionale di esprimere la mia amarezza e nello stesso tempo il mio forte disappunto in merito alla scarsa attenzione e sensibilità dimostrata in questi tre anni dal Sindaco nel rispettare e tutelare i nostri civici cimiteri, in quanto nonostante il sottoscritto abbia più volte sollevato la problematica ad oggi le condizioni del cimitero monumentale risulta ancora versare in un vergognoso stato di degrado e disastro che risulta essere una palese vergogna per la nostra città – spiega il consigliere Roberto Faranda -.
Nello specifico il cimitero monumentale risulta oggi versare in uno stato di totale abbandono così come è emerso dall’ultimo sopralluogo effettuato il 28 aprile scorso dalla Sesta commissione consiliare.
Ho richiesto espressamente in seno alla commissione lavori pubblici che l’ Amministrazione possa prendere le dovute determinazioni per dare dignità ai nostri cari defunti”.

Una dignità permanente. E non soltanto “una volta l’anno”