Il genio rivoluzionario del paternese Antonino Ciancitto

95047.it Prima di Luca Parmitano e, addirittura, prima che l’uomo mettesse il primo piede sulla Luna, c’era Antonino Ciancitto. Ingegnere paternese passato alla storia per avere ideato il sistema a propulsione a razzo unico che gli valse il premio “Colombiano” insignitoli direttamente dall’allora presidente della repubblica Giovanni Gronchi.
Un piccolo, grande genio Antonino Ciancitto. Paternò lo ricorda attraverso un appuntamento organizzato dal Lions club al salone dell’ex tribunale di piazza della regione.

1969_1Nasce a Paternò nel 1936 il “visionario” ingegnere paternese. Sin dall’inizio degli anni sessanta, quando gli Stati Uniti erano impegnati nella guerra in Vietnam, Ciancitto ebbe puntati gli occhi del mondo scientifico internazionale per avere inventato un nuovo sistema di propulsione spaziale, brevettato prima in Italia e poi anche negli States. Proprio in quegli anni, forte era la corsa per la conquista dello spazio mentre l’Urss falliva il primo lancio della sonda. E Ciancitto era ricercatissimo come dimostra una lunga epistole con la Loattckheed Propulsion Company americana.
“L’idea del Ciancitto – affermò la Loattckheed Propulsion Company – appare fondata, tuttavia la sua estrema complessità richiede un lungo e costoso sviluppo per provare la sua fattibilità”. Persa l’occasione di realizzare il razzo a sigaretta, l’ingegnere continuò a svolgere ricerche e soprattutto si dedicò alla scrittura di libri.
Il nostro concittadino si sposò nel 1969 e visse a Viterbo, rimasto per molto tempo nell’ombra morì nell’agosto del 2003.

ciaIl paternese Antonino Ciancitto chiese un passaggio al treno della scienza: lui, che sognò lo spazio e lo fece spingendosi più avanti di tutti.

1 Comment

  1. Partecipare a questo evento e’ stato un onore e una fonte di grande emozione. Ringrazio la città’ di Paterno’e l’associazione Lions per aver promosso questa felice iniziativa. Un ringraziamento particolare va al geom. Garifoli per l’audace proposta di istituire un museo civico e al sig. Cartalemi per il prezioso contributo fornito con i suoi articoli.

I commenti sono chiusi.