Il rimpasto è servito: ma al di là di qualunque nome la città chiede risposte

95047.it Vertice di maggioranza a Paternò. All’ordine del giorno i recenti sviluppi dell’attività politica e amministrativa ma anche quello che si appresta a concretizzarsi come l’imminente rimpasto di giunta. Del resto, era stato detto tra le righe: tutto è rinviato a dopo l’approvazione del Bilancio. Il rimescolamento degli uomini e delle deleghe potrebbe riguardare almeno tre componenti. C’è, intanto, da riempire quella casella vacante lasciata per le quote rosa dalle dimissioni dell’ex assessore Flavia Indaco: e per quel posto, sarebbe già stata individuata da tempo la giovane legale Valentina Campisano. Ma in giunta sono destinati a “liberarsi” altre due poltrone (non certo comodissime, visti i tempi) da amministratore. Una spetta di diritto al gruppo di Percorso Popolare che in consiglio è rappresentato da Comis, Sciacca e Statelli: da tempo, era stato indicato un altro avvocato, Alfredo Minutolo.

Ma in procinto di liberarsi (anche probabilmente se non immediatamente) c’è un altro posto all’interno del governo cittadino. Altra casella che verrebbe riempita da un esponente del Pd, a meno di ripensamenti dell’ultimo istante. Già da tempo, i rumors dei corridoi della politica paternese parlano degli assessori Cavallaro e Amato come coloro i quali dovrebbero dare vita ad una staffetta in giunta con chi è destinato a subentrare. Ma al di là di persone, partiti e gruppi in fin dei conti una cosa la città chiede da tempo: di non fermarsi ai nomi e di portare avanti un progetto che la possa far risollevare. Tutto il resto è noia.