
E’ arrivata l’ufficialità, la regione ha deciso niente proroga come richiesto dai sindaci Siciliani.
Domani, 13 Gennaio 2022, torna a suonare la campanella nelle scuole siciliane.
L’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla, ha spiegato che “non ci sono le condizioni giuridiche per sospendere ulteriormente le attività didattiche”.
La sospensione delle lezioni in presenza e’ possibile solo in zona rossa, arancione e nei casi previsti dal decreto nazionale. Condizioni necessarie ma non sufficienti per andare in Dad poichè ci vuole l’avallo dell’Asp.
Il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Stefano Suraniti, ha sottolineato che la Sicilia ha comunque dati pandemici più bassi rispetto alla media nazionale.
Anche l’associazione nazionale dei presidi, fa sapere la Flc Cgil, “si è schierata per il ritorno a scuola senza se e senza ma”. “Noi abbiamo rappresentato le condizioni drammatiche in cui vertono le scuole, le forti criticità soprattutto a livello organizzativo e il fatto inequivocabile che i dati pandemici sono destinati ad aumentare – afferma la Flc Cgil –
Assurdo riaprire 2-3 giorni per mandare tutti in Dad o Ddi lunedì prossimo. Abbiamo chiesto ancora qualche giorno ma abbiamo capito che solo una norma del governo nazionale può evitarlo”.
LA RICHIESTA DELL’ANCI
L’Anci chiede alla Regione dati certi comune per comune sul numero dei positivi ma anche sul tipo di presenza e di pressione sulle strutture ospedaliere e sul numero dei vaccinati. Questo quello che è contenuto in una lettera a firma del sindaco di Palermo e presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando e consegnata ai rappresentanti della Regione. In pratica, i sindaci affermano che senza i dati sono pronti a ricorre all’articolo 50 del Testo unico degli enti locali ovvero la norma che permette ai primi cittadini di emanare ordinanze “in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale”. Tra queste anche la chiusura delle scuole argomento in discussione alla riunione.
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