“La Scalinata non è proprietà privata: le scritte coperte con quale materiale?”

95047.it “I lavori di pulitura dei muri della scalinata della matrice nel centro storico di Paternò finiranno al centro di un esposto alla Soprintendenza dei beni paesaggistici e culturali. Non è questa la strada del recupero della Collina storica di Paternò. Qualcuno si è convinto che Paternò è proprietà privata e può fare quello che vuole”. Lo dice il segretario comunale del Megafono, Michele Milazzo.

Oggi abbiamo, invece, ricevuto questa missiva dal consigliere comunale Giancarlo Ciatto:

“Egregio Direttore,
scrivo queste poche righe che vengono dettate dall’amarezza. E le scrivo, più che da Consigliere Comunale, da cittadino e da Uomo indignato, per lo scempio che si è consumato sulla scalinata della Collina Storica. Mi riferisco all’intervento di pittura (non saprei definirlo in altro modo) che l’Amministrazione ha effettuato sulle pareti della Scalinata della Matrice.
Il sentimento di indignazione rispetto a quanto accaduto nasce per diversi motivi:
Primo, il mancato rispetto della Legalità e delle regole. Infatti, qualsiasi intervento fatto sulla Collina Storica, non può prescindere dal coinvolgimento di diversi attori, prima fra tutti la Sovraintendenza. Non può , un Assessore qualsiasi, alzarsi una mattina e decidere di intervenire in quel Luogo senza aver messo in atto un serio progetto di salvaguardia e restauro di opere di grandissima valenza storica e culturale , senza aver seguito un Iter rispettoso delle Norme. Quali materiali sono stati utilizzati per quell’intervento? Sono stati rispettati i canoni preesistenti, che vanno tenuti in considerazione trattandosi di un opera monumentale? Quale garanzia di durata nel tempo hanno questi materiali? E qui, il rispetto delle Norme, non è un fatto formale, ma è il Rispetto di un Luogo, di una Comunità che in quel luogo ha sempre “trovato” la Propria Identità. Questa Amministrazione, e questo Sindaco, ci hanno abituati all’Anarchia e all’approssimazione nella gestione del Potere. Ma con questa vicenda si è toccato davvero il Punto più basso. La Città e le sue bellezze, vengono trattate come se si fosse a casa “propria”. Agendo in assoluta discrezionalità, violando il rispetto della Cosa Pubblica! Ormai chiunque, in questa Città , può decidere di fare ciò che vuole, con il risultato che non si fanno le cose davvero importanti e che il “disordine” regna sovrano.

Il secondo motivo di indignazione dipende dal modo in cui si arriva a fare certi interventi. Solo ed esclusivamente per ragioni di facciata, a ridosso della processione del Venerdì santo, per “tappare” la bocca ad una Città che è stanca. Il sindaco e la sua amministrazione si sono accorti soltanto oggi, dopo ben tre anni, delle condizioni in cui versava la scalinata? Resa indecorosa da atti vandalici che vanno assolutamente condannati? Perché, nonostante le mille sollecitazioni provenienti dalla società paternese, articoli di autorevoli giornalisti, interventi di operatori del settore culturale, questa Amministrazione non ha sentito il bisogno di valorizzare la Collina storica e di avviare una seria operazione di Recupero e Restauro? Perché si è sperperato danaro pubblico quanto poteva essere utilizzato proprio per la Collina?
Quel Luogo dovrebbe essere oggetto di un intervento serio e rispettoso delle regole non – mi si passi il termine – di una “mano di ducotone”…
Nei prossimi giorni, insieme ad altri, presenteremo un Esposto alla Sovraintendenza.
Non si può più tacere di fronte alla perdita di senso Etico e – aggiungo io – “estetico” della Nostra Città.