Il paternese Stefano Arcobelli nell’Olimpo dei giornalisti sportivi

95047.it Il migliore giornalista del mondo nell’ambito degli sport acquatici è un paternese. Domenica scorsa a Budapest, in occasione del Gala annuale della FINA, la federazione mondiale degli sport acquatici, tra i premiati c’era il paternese Stefano Arcobelli da 29 anni lavora alla Gazzetta dello Sport, per la quale ha ricoperto i più importanti eventi tra cui 9 Olimpiadi. A Paternò sono moltissimi quelli che si ricordano di Stefano Arcobelli, 53 anni, prima di occuparsi di giornalismo nazionale e internazionale, è cresciuto all’ombra della chiesa di Santa Barbara come corrispondente facendosi le ossa a livello locale. Il suo primo articolo apparso su La Sicilia lo pubblicò quando aveva 16 anni. Non c’era solo lo sport tra i suoi argomenti, ma Stefano riusciva a spaziare dalla cronaca all’attualità con la stessa passione, tanta curiosità e voglia di migliorare. Collaborava da Paternò per testate nazionali come il Mattino e l’Ora, copriva i fatti di Paternò per l’Espresso Sera, ma era inevitabile che dopo le esperienze diverse tra cui quella radiofonica a Radio Zeta e a Tele Paternò nuova, i suoi orizzonti si sarebbero allargati. Studiando Scienze Politiche, non si risparmiava ad andare a Siracusa tutti i giorni per lavorare a La Gazzetta di Siracusa dove ha completato il praticantato per diventare giornalista professionista.

Tanti reportage, tra cui la copertura anche delle Rappresentazioni classiche di Siracusa dove una sera intervistò anche Vittorio Gassman, e una collaborazione con la Gazzetta mai interrotta che gli ha consentito di salire su un treno decisivo nel 1987 con la chiamata a Roma e l’assunzione alle pagine regionali. Dopo tanto calcio, calcio mercato con lo storico passaggio di Schillaci alla Juve tra i suoi scoop e il trasferito a Milano nel settembre 1988, Arcobelli nel 1994 ha deciso di passare alla sezione sport olimpici, per la quale ha lavorato in diverse discipline – canottaggio e canoa, boxe e baseball, sport invernali e scherma, ma soprattutto dal 1999 è diventato caporubrica del nuoto per la rosea. Uno sport che è diventato assai popolare negli ultimi 15 anni nei quali Stefano ha raccontato tutti  i grandi trionfi, da quelli di Rosolino e Fioravavanti a quelli di Magnini e della Pellegrini, della quale non ha mai perso una gara. Dal 2000 ad oggi, il nuoto è il suo impegno quotidiano, e dal 2010 è anche impegnato nel blog Questione di Stile, che è stato premiato da Festival Overtime 2015 come miglior blog. Nel 2011, Arcobelli ha ricevuto il premio Coni-Ussi per il settore inchieste e adesso è arrivato il riconoscimento di miglior giornalista acquatico da parte della Fina che in una serata solenne lo ha chiamato sul palco del teatro di Budapest, presente anche il sindaco della capitale magiara.

“E’ stato un momento emotivamente molto forte per medice al telefono Stefano riprendendo fiato dopo un lungo girovagare per mezza Europaero reduce dai funerali di una mia carissima zia, (Ciccia Barbara) a Paternò sabato mattina, una seconda madre ed una vera fuoriclasse della vita fatta si tanti sacrifici e lavoro, amabile come nessun’altra – ma in suo onore sono partito all’ultimo momento per Budapest per poter ricevere il premio che dedico rigorosamente a lei che aiutava anche i malati quando andava a Lourdes, e si è dedicata con passione al suo lavoro di sarta, donna che tutti volevamo bene per la sua indescrivibile generosità e dedizione per gli altri. Sono orgoglioso di questo premio, che lo considero alla carriera e non dimentico le origini e gli inizi tra rinunce ed impegno e rischi, levatacce e discoteche perdute, ma che mi danno ancora la forza e lo slancio per questa battaglia quotidiana che è il giornalismo. Sono passato dal piombo ai socials in un mestiere che vive di continue trasformazioni, mi difendo con l’esperienza ed è davvero un onore poter dire che son partito da Paternò”. Alla conquista del mondo…

[Credits photo: federnuoto.it]