Loris, la mamma in tribunale: “Il bambino ucciso dal nonno, lo ha strangolato”

“Loris ha visto quello che non doveva vedere… voleva raccontare tutto a mio marito, negli ultimi giorni era nervosissimo. Me lo ha ripetuto anche quel sabato mattina quando faceva i capricci per andare a scuola. Per questo l’ho fatto rimanere a casa. Ma non l’ho ucciso io, è stato Andrea”. Nell’udienza in cui si gioca tutte le sue carte per convincere il giudice Andrea Reale, Veronica Panarello ribadisce le sue accuse al suocero Andrea Stival con il quale giura di avere avuto una relazione.

Andrea Stival, in aula, ha ascoltato le accuse in silenzio. Suo figlio Davide invece (ormai ex marito di Veronica) ha preferito restare a casa per evitare l’imbarazzo di sedere accanto al padre mentre Veronica parla di quella presunta relazione che sarebbe il movente dell’omicidio di suo figlio.

Veronica parla senza essere interrotta, le sue sono dichiarazioni spontanee. E racconta cosi il momento del delitto: “Andrea mi ha ordinato di legare i polsi di Loris, io sono andata a prendere una fascetta elettrica e l’ho fatto. Poi ho ricevuto la telefonata di mio marito e sono andata di là. Quando sono tornata Andrea gli aveva gia stretto un cavo Usb al collo e Loris era paonazzo e non respirava piu. E io l’ho solo aiutato a portarlo via”. “Voglio essere punita, ma non è giusto che per questo delitto paghi solo io, che non ho ucciso mio figlio. Chi deve pagare con me è mio suocero, è lui che ha strangolato Loris”., ma secondo il penalista “non ci saranno cambiamenti di rotta, né colpi di scena. Veronica Panarello sta bene”, aggiunge l’avvocato Villardita, “anche perché si è liberata di un grande peso che per paura aveva tenuto nascosto da tempo”.

Vestita di nero, capelli lunghi, passo deciso e aria sicura. Cosi Veronica Panarello stamattina è entrata, scortata dalle guardie penitenziarie, nell’aula del tribunale di Ragusa. “Ora o mai più, non c’è piu tempo. Fino ad ora le rivelazioni shock che attendiamo da due anni si sono rivelate solo un bluff. Oggi l’udienza è tutta nelle mani della difesa, anzi di Veronica. E’ l’ultima occasione che ha per dirci cosa è successo quel 29 novembre del 2014”.  L’avvocato Daniele Scrofani, difensore di Davide Stival, è stato l’unico a parlare all’ingresso del palazzo di giustizia di Ragusa dove oggi parla la donna da quasi due anni in  carcere con l’accusa di aver strangolato il bambino.

Andrea Stival era accompagnato dal suo legale che lo rappresenta come parte civile, ruolo che continua a ricoprire nel processo che vede come sola imputata Veronica mentre lo stralcio dell’inchiesta che lo vede indagato dopo le rivelazioni di Veronica sembra ormai prossimo all’archiviazione. L’ultima versione di Veronica, secondo la quale proprio il nonno avrebbe ucciso Loris che minacciava di rivelare la relazione con la madre al papa’, non ha fino ad ora trovato alcun riscontro. “Non mi importa di ciò che ha detto Veronica – ha detto dopo le dichiarazioni della donna – mi importa solo del bambino e di una famiglia che deve ritrovare dignità e pace di fronte a questo terribile lutto”.

“Determinata, agguerrita, serena ma sicura di se’ e pronta a raccontare tutta la verita”. Cosi l’avvocato Franco Villardita aveva descritto la sua assistita subito prima dell’inizio dell’udienza che si svolge a porte chiuse. Se non ci saranno colpi di scena e se, come prevedibile, il giudice respingerà la richiesta di confronto tra Veronica e il suocero su cui insiste la difesa, il processo gia la prossima settimana entrerà nella fase conclusiva con la requisitoria del pm, prevista lunedì. La sentenza potrebbe arrivare già alla fine della prossima settimana, probabilmente venerdì.

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