“Pasqua, nel Cristo Risorto la chiave per risolvere i problemi”

95047.it Carissimi fratelli in Cristo,
quest’anno celebriamo la Pasqua in coincidenza con un periodo particolarmente travagliato della nostra società: il terrorismo, i migranti, la corruzione, la disoccupazione, le famiglie ferite dalla crisi economica, l’aumento della povertà, la ripresa intensa dell’emigrazione di tanti dei nostri giovani e di interi nuclei famigliari, che sono costretti a cercano lavoro lontano dalla Sicilia, pur ricca di risorse per il turismo; basta pensare alle bellezze naturali della nostra terra e al suo patrimonio culturale, unico e di valore inestimabile, che potrebbe essere fonte di lavoro per tanti siciliani.
Celebrare la Pasqua in questo contesto così problematico è molto importante, perché nella fede in Cristo Risorto c’è la chiave di soluzione di tutti questi problemi.

La Risurrezione di Gesù di Nazareth significa che la morte e la violenza, che hanno la loro radice nella condizione di peccato di cui tutti facciamo esperienza, sono state vinte da Cristo: «[Gesù]… è stato messo a morte a causa dei nostri peccati, ma Dio lo ha risuscitato per metterci in rapporto giusto con sé [cioè, “per giustificarci”] » (Rm 4,25); proprio quella morte in croce, che umanamente sembrava una sconfitta, ci ha meritato la salvezza eterna; la fede in Gesù Morto e Risorto ci rende partecipi della sua vittoria. Perciò la Chiesa il giorno di Pasqua canta:

Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.

Il Signore della vita era morto;

ma ora, vivo, trionfa. (Sequenza di Pasqua)

Ciò significa che noi crediamo nella forza dell’amore. La morte di Gesù in Croce è stato il suo gesto d’amore più grande nei nostri confronti: «Egli aveva sempre amato i suoi discepoli che erano nel mondo, e li amò sino alla fine» (Gv 13,1). Perciò la sua Risurrezione è la vittoria dell’amore sull’odio, sulla violenza, sull’ingiustizia, sulla morte e sul peccato. Noi crediamo che l’amore ha l’ultima parola nella storia umana. Per noi celebrare la Pasqua significa partecipare alla Morte e Risurrezione di Gesù: «Vi siete dimenticati che il nostro battesimo, unendoci a Cristo, ci ha uniti alla sua morte? Per mezzo del battesimo che ci ha uniti alla sua morte, siamo dunque stati sepolti con lui, affinché, come Cristo è risuscitato dai morti mediante la potenza gloriosa del Padre, così anche noi vivessimo una nuova vita» (Rm 6,3-4).
Vivere la vita nuova, significa vivere la vita di Gesù in noi, come dice l’Apostolo: «Non son più io che vivo: è Cristo che vive in me. La vita che ora vivo in questo mondo la vivo per la fede nel Figlio di Dio che mi ha amato e volle morire per me» (Gal 5,20); significa, perciò, amare come Gesù, con la sua grazia, sempre, in ogni circostanza, anche pagando con la propria vita.

Il mio augurio a noi tutti è quello di vivere la Pasqua ogni giorno dell’anno, accogliendo l’invito dell’Apostolo: «Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù» (Fil 2,5).
Buona Pasqua !

Sac. Vincenzo Algeri, Vicario foraneo