paternesi.com: “Vietiamo di ospitare in città il circo con animali”

95047.it “Ritorna il circo con animali a Paternò. Solite discussioni che purtroppo non trovano esito: a vuoto, anche le nostre richieste di abolirlo per la città di Paternò”. paternesi.com rilancia quella che è una presa di posizione alla quale l’associazione culturale attraverso il suo sito web ha voluto dare seguito anche attraverso una petizione lanciata già da mesi. “Crediamo sia opportuno interrogarci su questa forma medioevale di divertimento: a nostro avviso deve cessare il prima possibile almeno a Paternò. E’ un modo per essere d’esempio.

paternesi.com posta anche quello che il pensiero diffuso dalla Lav: 
“Nei circhi italiani ci sono ancora 2000 animali prigionieri: la maggior parte di loro, come tigri e leoni, sono nati in cattività, mentre altri sono stati importati, spesso illegalmente. Sapevi che un leone o una tigre del circo vivono in uno spazio di 3 metri quadri? La tortura è reale, se consideri le dimensioni medie di un circo e gli animali ospitati.

La realtà dell’addestramento si basa sulla violenza, fisica e psicologica. Sulla paura del dolore fisico e sulla privazione del cibo. Il resto lo fanno i bastoni, le percosse, a volte anche i pungoli elettrici. In gabbia gli animali soffrono, anche se i circensi dicono di no. I segnali del loro malessere sono evidenti, basta solo saperli cogliere: in cattività sviluppano atteggiamenti stereotipati, come dondolarsi continuamente, o girare su sé stessi.

Noi pensiamo che non ci sia nulla di educativo in tutto questo e che, oltre ad essere un’ingiustizia nei confronti di animali innocenti, il circo sia un insegnamento pericoloso per tutti i bambini che vanno a vederlo. Studi effettuati da psicologi ci hanno dato ragione: uno show basato sul comando e lo sfruttamento di animali inermi insegna al bambino a ridere di situazioni che dovrebbero invece generare un profondo senso di ingiustizia e indignazione. L’unico circo che vogliamo sostenere è quello in cui sono gli uomini ad essere ammirati per la loro performance artistica”.