PATERNO’: CHI VUOLE LA MORTE DEL CALCIO IN CITTA’?

Contestazioni al presidente Mazzamuto, striscioni appesi durante la notte, di nascosto, come quando agiscono dei ladri, ma per cosa? Per chi? O meglio cosa si nasconde dietro questa protesta apparsa subito poco chiara e senza nessuna motivazione.

Andiamo con ordine: Da qualche anno il calcio è tronato a buoni livelli a Paternò, merito della nuova dirigenza guidata da Ivan Mazzamuto, che ha investito, ha creduto nella squadra anche quando è retrocessa, riportandola in serie D con la vittoria in coppa Italia di Eccellenza, e lo scorso campionato, pur senza grandi risorse economiche ha ottenuto un piazzamento di tutto rispetto a ridosso dei play off. Fin qui tutto normale.

Poi in estate, Mazzamuto dichiara che non ci sono più le condizioni per iscrivere la squadra in serie D, e che cede la squadra a chi ha voglia e soldi da investire per non fare morire il calcio a Paternò, ma come spesso accade, nessuno si fa avanti, e ora viene fuori un gruppo che lo contesta (di notte), ma nessuno che esca i soldi per iscrivere la squadra. La situazione non è buona.

Il Paternò potrebbe iscriversi, ma dovrebbe andare a cercare un campo per giocare. L’unico disponibile in regola con la categoria potrebbe essere Viagrande, ma logisticamente è improponibile andare a giocare lì. Lo stadio di Paternò è da anni in una situazione pietosa. Terreno inadatto, spogliatoi ancora nei container, nei quali manca spesso luce e acqua, e tribune obsolete.

Da anni si attendono dei lavori e una programmazione seria per ridare dignità all’impianto, ma tranne pochi lavori urgenti nulla è stato fatto, e al momento l’Amministrazione tace, senza dare nessun segno di supporto alla società. Passiamo pio ai tifosi, con una media spettatori di 181 persone a partita in casa. La media più bassa dalla serie

A fino alla serie D, che porta a degli incassi ridicoli, che alla fine non bastano neanche per le piccole spese. Tranne due gruppi organizzati di tifosi, c’è poco seguito da parte del pubblico tranne qualche partita, nonostante il buon campionato disputato. Infine gli allenamenti.

Anche in questo la città di Paternò è carente, tanto che durante la settimana viene usato il campo di Ragalna, con ulteriore esborso di soldi. Insomma, spese tanti, incassi pochi, e non sempre gli sponsor o il presidente di turno possono uscire soldi in continuazione.

Finora stipendi e tasse sono state pagate regolarmente, e questo fa onore alla società e ai suoi dirigenti, viste le grandi difficoltà passate da diverse squadre anche in realtà più grandi. Chi vuole contestare Mazzamuto, esca allo scoperto, e soprattutto con in mano un assegno per scrivere la squadra in serie D.

Qui non c’è bisogno di eroi o di salvatori della patria, c’è bisogno di gente che abbia voglia di mettere soldi di tasca per rappresentare una Comunità, Finora l’attuale dirigenza lo ha fatto, in silenzio e tra mille difficoltà.

Mazzamuto ha dato la propria disponibilità a cedere tutto senza avere nulla in cambio, ma per un progetto serio, non certo per le inutili chiacchiere di qualcuno.

Volete che Mazzamuto vada via? Venite fuori, pagate l’iscrizione e il resto, presentate un progetto serio e vedete che lo farà, in silenzio come ha fatto finora, per amore della squadra di calcio che ha sostenuto finora.

Luigi Saitta

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