RAGUSA: Polizia arresta maniaco sessuale seriale 25enne

La Polizia di Stato – Squadra Mobile – ha tratto in arresto Sergio Firrincieli 25 enne ragusano a seguito della misura cautelare applicata dal GIP presso il Tribunale di Ragusa, su richiesta della Procura della Repubblica per il reato di corruzione di minorenne, ovvero per aver compiuto atti sessuali in presenza di minori degli anni 14, con l’aggravante di aver compiuto i fatti in orario notturno ed in luoghi isolati.

Le indagini hanno avuto inizio ad agosto a seguito di una denuncia presentata da parte di alcune ragazze, poi le vittime dei comportamenti antigiuridici sono diventate molte di più, oltre 15.
Grazie alle vittime ed al lavoro degli investigatori della Squadra Mobile è stato possibile tracciare un primo identikit elaborato con l’ausilio della Polizia Scientifica. Già dalle prime descrizioni una donna in servizio alla sezione reati contro la persona aveva ipotizzato potesse essere lui in quanto in passato era stato denunciato per atti osceni. Per questi fatti il soggetto era stato colpito dall’avviso orale del Questore di Ragusa.

Tra le prescrizioni non doveva commettere ulteriori reati e mantenere una condotta irreprensibile. Nonostante tutto due giorni fa veniva nuovamente denunciato da personale della Squadra Volanti in quanto aveva seguito due donne, in questo caso maggiorenni, al fine sempre di masturbarsi.
Una volta individuato il maniaco seriale, è stato possibile far riconoscere il delinquente da oltre una decina di ragazze di ogni età.
Il caso più grave è stato commesso ai danni di due minori di anni 14, pertanto la normativa ha permesso l’applicazione di una misura cautelare nei suoi confronti.
In quella occasione il maniaco aveva “puntato” le due prede minori degli anni 14 in pieno centro storico a Ragusa. Percorrendo Via Roma dopo una breve sosta in Piazza San Giovanni, Firrincieli ha seguito le due bambine fino a raggiungerle. Non appena si è accorto di essere osservato dalle minori si è messo in posizione tale da farle assistere al proprio atto di autoerotismo ovvero la masturbazione.
La condotta criminale del Firrincieli è stata messa in atto decine di volte ed il modus operandi era sempre lo stesso: frequentare luoghi di ritrovo di giovanissimi, puntare due o più ragazze molto giovani, seguirle fino a quando le vittime si trovavano in luoghi meno affollati, abbassare i pantaloni e iniziare la masturbazione al fine di fare assistere le vittime. In alcuni casi il Firrincieli, per non far scappare le vittime, le ha costrette con forza all’interno di veicoli a loro in uso, proprio ai danni di tre ragazzine che si erano rifugiate all’interno di una minicar. In un’altra occasione, all’interno di un fast food si sedeva di fronte ad alcune bambine intente a mangiare un panino e si masturbava fissandole.
Nonostante la giovane età il Firrincieli ha raggiunto elevati livelli di perversione che potevano mettere in pericoli ancora più gravi le potenziali vittime.
Le indagini sono durate alcuni mesi fino a quando sono state raccolte tutte le fonti di prova a carico dell’indagato. Le vittime hanno riconosciuto il pervertito senza alcun ombra di dubbio.
Aspetto da non sottovalutare sono i traumi psicologici delle giovanissime vittime che, una volta negli uffici della Polizia di Stato, hanno provato molta paura nel dover rivedere anche solo in foto l’arrestato. Con l’aiuto della sezione specializzata “Reati contro la persona”, le giovanissime ragazze hanno superato ogni timore presentando formale denuncia. I genitori delle giovanissime ragazze sono stati molto collaborativi certi che le loro denunce avrebbero posto fine a questa serie indeterminata di reati.
Gli atti osceni commessi dall’indagato sono stati tutti narrati dalle vittime nei minimi particolari ed il modus operandi messo in atto era sempre lo stesso, segno di una perversione del soggetto.
Ieri mattina la Procura della Repubblica inviava alla Squadra Mobile di Ragusa l’ordine di esecuzione della misura cautelare e gli agenti, anche quelli in ferie per il periodo natalizio, si sono subito recati a casa del giovane per poterlo assicurare alla giustizia quanto prima. Proprio durante il periodo natalizio questa tipologia di reati può causare gravissimi traumi ai bambini che per via dell’interruzione scolastica si riunisco nei luoghi di ritrovo.
Non appena condotto negli uffici della Squadra Mobile l’indagato ha ammesso le proprie responsabilità: “credo di dovermi fare assistere da un medico perché sento di avere qualche problema”.
Il soggetto è stato poi fotosegnalato dalla Polizia Scientifica e sottoposto agli arresti domiciliari da parte degli investigatori della Squadra Mobile.