RIPULIVANO LE VILLE DELL’ETNA E RIVENDEVANO LA REFURTIVA: MA LA PACCHIA È FINITA

Alle prime ore di stamani, agenti del commissariato di Acireale hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali nei confronti di otto presone, responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione a delinquere finalizzata ai furti in appartamento e ricettazione di oggetti e beni provento dell’attività illecita.

Sono stati reclusi, in regime di custodia cautelare in carcere, i pregiudicati Nunzio Gangi, cl. 1969, Domenico Leonardi, cl. 1971, e Francesco Giuseppe Argentino, cl. 1974.

Sono stati condotti nelle proprie abitazioni, in regime di arresti domiciliari, i pregiudicati Camillo Leonardi, cl. 1970 e Salvatore Patanè, cl. 1961. Agli arresti domiciliari anche Sebastiano Cutuli, cl. 1987.

Sottoposti all’obbligo di dimora con divieto di allontanarsi dal territorio di residenza Concetto Nicolosi, cl. 1969, e il pregiudicato Antonino Mirenda, cl. 1965.

La misura cautelare è stata disposta dal Gip del Tribunale di Catania, su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Nunzio Gangi, Domenico Leonardi e Camillo Leonardi sono ritenuti gravemente indiziati dei delitti di associazione per delinquere finalizzata ai furti e alla ricettazione; Francesco Giuseppe Argentino, Salvatore Patanè e Sebastiano Cutuli sono ritenuti gravemente indiziati dei delitti del reato di furto aggravato in concorso e ricettazione; Concetto Nicolosi e Antonino Mirenda sono ritenuti gravemente indiziati dei delitti di ricettazione di beni e oggetti, provento della medesima attività illecita.

La complessa e articolata attività di indagine è stata condotta dai poliziotti della squadra investigativa del commissariato della Polizia di Stato acese che si sono serviti di tecnologie d’intercettazione telefonica e ambientale, traendo spunto da una serie di episodi predatori, registrati nell’autunno dello scorso anno in abitazioni del comprensorio acese, episodi che, per caratteristiche e modalità esecutive, hanno indirizzato gli investigatori verso alcuni noti pregiudicati locali, tra cui Nunzio Gangi e Domenico Leonardi.

L’attività investigativa, dunque, ha permesso di ricostruire la struttura e le dinamiche di un’associazione per delinquere, ben radicata nel territorio ma operante anche in altri comuni della provincia, finalizzata alla commissione di furti seriali ai danni di civili abitazioni, per lo più ubicate in aree rurali e/o extraurbane di questa fascia pedemontana etnea.

Gli episodi predatori incriminati sono ben tredici, realizzati con sequenza seriale ai danni di altrettanti appartamenti e ville ubicate tra i Comuni di Acireale, Aci Sanmt’Antonio, Trecastagni, Pedara, Nicolosi e Zafferana Etnea, il cui ingente e variegato bottino è stato in buona parte recuperato e già restituito ai legittimi proprietari.

Si tratta di beni e oggetti di pregio, tra i quali spiccano ceramiche di manifattura siciliana, quadri e suppellettili d’antiquariato, monete antiche in argento, stufe a pellet ed elettrodomestici di ultima generazione, attrezzature sportive professionali, financo a sanitari e infissi per esterni trafugati da abitazioni in costruzione e riciclati in altrettante strutture residenziali, tra le quali l’abitazione dell’indagato Sebastiano Cutuli.

Le indagini hanno, altresì, evidenziato la sussistenza di una stabile e connivente rete di soggetti, dedita al riciclaggio degli innumerevoli beni e oggetti frutto dell’attività predatoria qui enunciata. Tra essi, spicca il nome di Concetto Nicolosi, noto commerciante e proprietario di un negozio di elettronica e computeristica ad Acireale, utilizzato anche come base dell’attività di riciclaggio. Allo stesso modo, Antonino Mirenda, pregiudicato di Misterbianco, ritenuto responsabile della ricettazione di un considerevole quantitativo di monete in argento, trafugate dal gruppo criminale da una residenza d’epoca ubicata nel Comune di Aci Sant’Antonio.

Dopo le formalità rito, Nunzio Gangi, Domenico Leonardi e Francesco Giuseppe Argentino, sono stati associati alla Casa Circondariale di Piazza Lanza di Catania; Camillo Leonardi , Salvatore Patanè e Sebastiano Cutuli, condotti nelle rispettive residenze dove permarranno in regime di arresti domiciliari, mentre Concetto Nicolosi e Antonino Mirenda sono stati sottoposti all’obbligo di dimora nel Comune di residenza con divieto di allontanarsi dall’abitazione dalle 21 alle 7.

Sebbene gran parte della refurtiva sia stata riconsegnata ai legittimi proprietari, nel corso delle perquisizioni sono stati rinvenuti beni per i quali non è stato possibile risalire alle vittime dei furti.

Pertanto, chi fosse rimasto vittima di furto in un’abitazione ricadente nel raggio d’azione del sodalizio criminale, può rivolgersi al numero telefonico 095/7653011, chiedendo della Squadra Investigativa, per l’eventuale riconoscimento degli oggetti di trafugati.