
MISILMERI (PA) – È durata solo pochi minuti, ma è stata di una brutalità sconvolgente, l’agonia di Sara Campanella, la studentessa palermitana di 22 anni uccisa lunedì scorso a Messina. Secondo quanto accertato dall’autopsia, conclusa ieri pomeriggio, la giovane è stata colpita da cinque coltellate tra schiena e collo: una ha reciso la giugulare, risultando letale, un’altra le ha perforato un polmone.
Sara, originaria della frazione Portella di Mare, a Misilmeri, si era trasferita a Messina per studiare all’università. Aveva intrecciato amicizie, costruito sogni, speranze. Tutto cancellato in un istante di inspiegabile violenza da parte di Stefano Argentino, collega di facoltà e presunto assassino.
La salma farà ritorno in serata a Portella di Mare, dove sarà accolta da una comunità sconvolta, stretta nel dolore.
Domenica, a partire dalle 10.30, sarà allestita la camera ardente nella chiesa delle Anime Sante in piazza Comitato, che rimarrà aperta per l’intera giornata e notte. Un’occasione per parenti, amici e concittadini di dare l’ultimo saluto a Sara.
I funerali saranno celebrati lunedì alle 10.30 nella chiesa di San Giovanni Battista di Misilmeri, e saranno presieduti dall’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice.
Il sindaco Rosario Rizzolo ha proclamato per lunedì il lutto cittadino: bandiere a mezz’asta sugli edifici comunali e serrande abbassate per ricordare una giovane vita spezzata troppo presto.
Una tragedia che lascia un vuoto profondo e una domanda che pesa su tutti: perché?