Spaccio della droga alla fermata: il processo Binario morto alla fase cruciale

95047.it Il processo Binario Morto è arrivato ad una fase cruciale. Lo scorso anno, ad Adrano, finirono in manette 27 persone: la polizia riuscì a scoprire grazie a telecamere e intercettazioni che la stazione dismessa Fce era una piazza di spaccio di cocaina ed eroina. Dietro all’organizzazione ci sarebbe la criminalità organizzata locale ed in particolare il clan Santangelo, che avrebbe come referente quel famoso Nicola Mancuso del giallo di Valentina Salamone, e la famiglia Rosina Pipituni, con a capo Giovanni La Rosa. I due hanno scelto di essere processati, insieme ad altri 17, con il rito abbreviato e nel corso dell’ultima udienza si è svolta la requisitoria dell’accusa.

Non fa sconti il pm nelle richieste di pena. 18 anni di reclusione per Biagio Trovato, Nicola Mancuso, Angelo Pignataro, Giovanni La Rosa, 16 anni per Angelo Arena, Giuseppe La Manna, Valerio Rosano, 10 anni per Salvatore Ricca, Niccolò Giarrizzo, Agatino Sangrigoli, 9 anni e 4 mesi per Nino Longo, Salvatore Fiorenza, 5 anni e 20 mila euro di multa per Marco Ravità, 10 anni e 8 mesi per Angelo Lo Cicero, Salvatore Longo, 8 anni per Antonino Zammataro, Gaetano Zignale, Prospero Bua, 4 anni e 4 mesi e 20 mila euro di multa per Francesco Formica. Sono stati rinviati a giudizio e si procederà con il rito ordinario per Alessio Magra, Alfio Lo Curlo e Antonino Errigo. Hanno patteggiato la pena Pietro Santangelo, Dario Cantarella e Agatino Armenia.

Nelle prossime udienze sarà data la parola alle difese: la sentenza potrebbe arrivare entro marzo.