UCRAINA, PREZZI CEREALI ALLE STELLE. ATTESI AUMENTI PER PANE E PASTA

La guerra in Ucraina è iniziata, con gravi ripercussioni sui civili. E a questo proposito una drammatica testimonianza è offerta dall’ex amaranto Roberto De Zerbi, oggi allenatore dello Shakhtar Donetsk, che si trova bloccato a Kiev. Ma anche se il conflitto rimanesse circoscritto al paese dell’Europa dell’est, le conseguenze economiche dello scontro si rifletteranno comunque in Italia.

Secondo l’analisi di Today potrebbero rincarare a breve i prezzi di pane, pasta, pizza e biscotti, ma anche l’alluminio, l’oro, i prodotti energetici e, ovviamente, gas e petrolio. La guerra tra Russia e Ucraina potrebbe avere pesanti ripercussioni sulle tasche degli aretini, con i prezzi di alcuni prodotti di diverso genere che potrebbero schizzare alle stelle se il conflitto dovesse proseguire o addirittura inasprirsi.

La Russia è il più grande esportatore di grano al mondo, seguita al quarto posto dall’Ucraina: con i due Paesi impegnati nel conflitto andrebbero a crollare le esportazioni di grano. “Già il clima di tensione precedente all’attacco di Putin aveva contribuito a far lievitare il prezzo del pane – si legge – che adesso subisce anche la spinta dell’aumento del costo dell’energia: la maggior parte dei costi sono infatti attribuibili a produzione, imballaggio e trasporto, tutti processi su cui va ad impattare il caro-bollette. Un discorso che può essere allargato anche ad altri prodotti come pasta e farina”.

Non c’è solo il prezzo del grano da tenere sotto controllo, ma anche quelli del mais, della soia e del girasole. Il 64% del grano impiegato nelle produzioni italiane – come pasta e biscotti – è importato. Il 53% del mais utilizzato negli allevamenti è di importazione, come spiega Coldiretti.

Negli ultimi giorni il prezzo del grano è arrivato a quota 344 euro a tonnellata, superando il precedente record storico di 313,5 euro a tonnellata del 24 novembre scorso. Il mais ha invece visto il prezzo salire a fino a 304 euro a tonnellata dai 280 euro della vigilia. In questo caso il record risale al 4 agosto scorso quando il contratto aveva chiuso a 320 euro.