Euro 2020: in finale, a Wembley, ci va l’Italia! Battuta la Spagna ai rigori.

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Prima la gioia, poi la sofferenza, infine il delirio. Emozioni forti quelle vissute dagli italiani in una notte, quella di Wembley, da ricordare. Dopo nove lunghi anni, tante delusioni, la mancata qualificazione al mondiale di Russia 2018, l’Italia di mister Mancini batte 5-3 la Spagna ai calci di rigore, dopo una partita tiratissima, e si qualifica per la finale di Euro 2020 dell’11 luglio, sempre a Wembley.

Un’ulteriore prova di forza quella degli azzurri, capaci di saper soffrire, di ammettere la superiorità dell’avversario sul piano del gioco, e di adattare la propria partita a quella delle Furie Rosse, limitando il possesso palla e creando occasioni in ripartenza.

Oggi si attende di scoprire chi tra Inghilterra o Danimarca sarà l’avversario di domenica. Gli inglesi, nonostante siano favoriti, hanno la grande responsabilità, davanti al proprio pubblico, di conquistare una finale che manca da più di 50 anni.

  • Italia-Spagna: la partita
  • Supplementari e rigori
  • La dedica a Spinazzola
  • Copa America: la finale sarà Brasile-Argentina

Italia-Spagna: la partita

Mister Mancini schiera l’ormai consueta formazione, con la sola novità di Emerson Palmieri chiamato a rimpiazzare il fenomenale Spinazzola, costretto a vedere la partita da casa dopo la rottura del tendine d’Achille nel match contro il Belgio. Luis Enrique sorprende tutti lasciando in panchina Morata e schierandosi senza una vera e propria punta, per non dare punti di riferimento alla coppia centrale italiana Bonucci-Chiellini.

L’Italia, abituata nelle precedenti apparizioni a tenere il pallino del gioco nelle proprie mani, resta quasi sorpresa dall’aggressività della Spagna, padrona del campo e capace con il palleggio di imporre i propri ritmi e saltare facilmente la pressione degli azzurri.

Gli iberici si rendono pericolosi con le imbucate di uno scatenato Dani Olmo e del talento 2002 del Barcellona Pedri, ma Donnarumma è attento e risponde presente in più di un’occasione. L’Italia risponde con la doppia occasione per Immobile e Barella, che non riescono a calciare verso la porta sguarnita, e con la traversa di Emerson sul finale di tempo.

Nella ripresa la partita è più vivace e le occasioni, da una parte e dall’altra, si susseguono. La Spagna sfiora il vantaggio col piazzato di Sergio Busquets, alto di poco; l’Italia va vicina al goal col tiro di Chiesa, parato a terra da Unai Simon. Al 60° però gli azzurri passano in vantaggio: azione che parte da Donnarumma, che lancia un contropiede su cui Insigne prova a servire in profondità Immobile, il quale viene fermato, ma la palla arriva a Chiesa, che con un destro a giro (alla Insigne) infila il pallone in rete. Esplode la gioia italiana. Gli spagnoli però non si demoralizzano e, nonostante l’occasione per il raddoppio sprecata da Berardi, riescono a pareggiare con il subentrato Morata, che batte Donnarumma in uscita.

Il forcing finale degli spagnoli non sortisce alcun effetto e dopo 93 minuti si va ai supplementari.

Supplementari e rigori

Nonostante i cambi operati dai due allenatori, la Spagna sembra averne di più e assedia la porta azzurra, ma il muro eretto dalla retroguardia italiana, anche se a fatica, regge. Nella ripresa viene annullato un goal a Berardi, in evidente posizione di fuorigioco.

Il fischio finale dell’arbitro mette fine alla sofferenza azzurra, ma preannuncia una lotteria di rigori che fa ritornare in testa ai tifosi italiani ricordi dolceamari.

La serie parte male per l’Italia, con la parata di Simon su Locatelli, ma il rigore altissimo di Dani Olmo lascia il risultato invariato. Belotti segna, Moreno pure, Bonucci è glaciale, ma Thiago non fa da meno spiazzando Donnarumma. Il quarto rigore per l’Italia è messo a segno da Bernardeschi, mentre Donnarumma si tuffa dal lato giusto e para il penalty di Morata.

La responsabilità dell’ultimo rigore, quello decisivo, è affidata a Jorginho, che con il suo solito saltello spiazza Unai Simon e fa esplodere la festa italiana, da Wembley a Palermo, da Milano a Roma, tutti a festeggiare, dopo i dolori degli ultimi anni, la vittoria italiana.

La dedica a Spinazzola

A fine partita gli azzurri hanno dedicato la vittoria a Spinazzola, con Insigne che indossava la maglietta numero 4 del terzino della Roma. Il difensore ha risposto sui social pubblicando dei video in cui, palesemente emozionato, ringrazia i compagni ed esulta davanti al televisore di casa insieme alla propria famiglia.

E adesso, dopo tante emozioni vissute, il regalo più atteso sarebbe quello dell’11 luglio.

Copa America: la finale sarà Brasile-Argentina

In attesa di scoprire oggi chi sarà l’avversaria dell’Italia nella finale di Wembley, in Copa America la finale, che si giocherà al Maracanà, è quella più attesa e probabilmente più spettacolare: Brasile-Argentina. I verdeoro di Neymar hanno eliminato in semifinale il Perù con un goal di Paquetà, l’albiceleste di Messi ha avuto bisogno dei rigori per battere la Colombia. Domenica alle 2 di notte ora italiana, si scoprirà chi sarà a trionfare.

GIANLUCA RUFFINO