Si chiama Nikita Gromokov ed è un russo nato a Mosca 26 anni fa con doppia nazionalità, residente a Milazzo, il giovane che ha picchiato il 12 giugno Angelo Leonardi, il tassista abusivo di Acireale morto due giorni dopo il ricovero in ospedale per infarto.
In meno di ventiquattr’ore i carabinieri di Acireale hanno fermato l’autore del pestaggio, che resta in carcere con l’accusa di omicidio anche se il gip, in sede di interrogatorio di garanzia, non ha convalidato il fermo, in quanto non vi sarebbe il pericolo di fuga.
È il 6 giugno e il giovane russo, con la sua fidanzata italiana e un’amica polacca, arrivano ad Acireale per un colloquio di lavoro. Per muoversi in paese utilizzano il taxi abusivo di Leonardi, conosciuto con il nomignolo di Maciste. A un certo punto, a fine corsa, i tre si accorgono che la ragazza italiana ha perso il portafogli con 500 euro: vane si rivelano le ricerche fino alla mattina del 12 giugno quando, per caso, i tre in partenza da Acireale verso Milazzo, incontrano il tassista alla stazione ferroviaria. Scoppia una violentissima lite: è il russo, più giovane e più forte ad avere la meglio. Calci e pugni anche in testa al tassista, accusato di essersi impossessato del portafogli con i 500 euro scomparsi nel nulla la settimana prima. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza della stazione ferroviaria filmano l’intera scena. Il litigio prima verbale, l’aggressione a calci e pugni, l’uomo che resta per un po’ a terra sino a trovare la forza di salire in auto e raggiungere casa della madre, nella quale inizia a stare male fino all’arrivo dell’ambulanza, al ricovero all’ospedale di Acireale e infine all’infarto.
Quelle immagini, passate al setaccio dagli investigatori, sono diventate l’atto accusa per il russo, riconosciuto tra l’altro dai tanti testimoni in stazione durante il litigio. Al momento restano fuori dall’indagine del pm Santo Di Stefano le due donne, l’italiana e la polacca: lunedì è in programma l’autopsia sul corpo senza vita di Angelo Leonardi. La perizia del medico legale dovrà accertare se vi è stato un nesso di causalità tra l’aggressione avvenuta la mattina e l’infarto che ha causato la morte del primo pomeriggio.