
Vivo per due minuti di ritardo.
«Il 10 marzo è il mio giorno fortunato», scrive il passeggero greco Antonis Mavropoulos su Facebook, postando il biglietto dell’aereo caduto in Etiopia, il volo ET302 della Ethiopian Airlines.
Doveva salirci anche lui e ce l’ha messa tutta.
Ha imprecato mentre raggiungeva l’aeroporto perché chi ce lo portava andasse più veloce, ha corso a rotta di collo verso il gate ma se lo praticamente visto chiudere in faccia. «Vi prego, fatemi salire, è assurdo», ha implorato le hostess mentre gli ultimi passeggeri sparivano nel tunnel d’imbarco.
Una giornata nerissima che però si è presto trasformata nella più fortunata della sua vita: il tempo di sapere che quel maledetto Boeing 737 Max si era schiantato appena sei minuti dopo il decollo e che nessuna delle 157 persone a bordo era sopravvissuta.