
Il 23 aprile 2020 sarà probabilmente ricordato come la fine di un’era nel mondo del giornalismo italiano. In un periodo in cui questo settore sta già combattendo la rivoluzione digitale, che ha costretto l’offerta giornalistica a modificarsi ed adattarsi alle regole dell’informazione online, l’acquisizione delle quote di maggioranza del gruppo editoriale GEDI da parte di Exor, la più grande società italiana per fatturato, di proprietà della famiglia Agnelli, ha portato ad uno sconvolgimento dell’assetto dei principali giornali italiani, Repubblica, La Stampa ed il giornale online Huffington Post Italia, tutti editi da GEDI. Il gruppo detiene adesso il 25% del mercato editoriale italiano, oltre alle emittenti radiofoniche Radio Deejay, Radio Capital, M2O e i rispettivi canali televisivi. Il presidente del gruppo sarà John Elkann.
La nuova proprietà ha rivoluzionato l’intero organigramma dirigenziale dei tre quotidiani.
La novità più significativa è che La Repubblica dopo 41 anni non è più in mano alla famiglia De Benedetti, che soprattutto con Carlo ma poi anche con i suoi figli, aveva investito nel quotidiano fino a diventarne l’editore e portarlo ad essere il secondo giornale italiano per importanza. La direzione del giornale è stata ora affidata a Maurizio Molinari, ex direttore de La Stampa, che prende il posto di Carlo Verdelli. La cacciata di Verdelli non è piaciuta ai collaboratori del quotidiano, i quali hanno indetto uno sciopero (nella giornata di venerdì il giornale non è uscito in edicola). Anche De Benedetti ha espresso il proprio disappunto sulla scelta della nuova proprietà di sostituire il direttore, in carica da poco più di un anno. Molinari sarà inoltre il nuovo direttore editoriale della GEDI.
Il ruolo di direttore de La Stampa è stato invece affidato ad una vecchia conoscenza del quotidiano torinese, Massimo Giannini, che torna a lavorare per il giornale dopo 23 anni passati a scrivere per Repubblica. Il quotidiano torinese, già di proprietà della famiglia Agnelli, è stato il primo giornale nazionale italiano digital first, il primo cioè a prediligere l’offerta giornalistica online.
In questo giro di valzer inoltre è toccata a Mattia Feltri, figlio del direttore di Libero Vittorio, la direzione del HuffPost. Feltri ha preso il posto della storica direttrice Lucia Annunziata. Il compito di sostituire la Annunziata non sarà facile, anche perché l’ideologia conservatrice del nuovo direttore non è del tutto in linea con quella ultraliberale del giornale.
Nei giorni scorsi i nuovi direttori si sono presentati ai propri lettori con un editoriale, esponendo i propri obiettivi per la gestione e il rilancio dei rispettivi giornali. Il compito delle tre testate sarà quella di ripartire, al pari dell’Italia intera, a seguito della crisi impressa del Covid-19, garantendo un’informazione limpida, che dia voce alle esigenze dei cittadini e solleciti la politica ad affrontare i problemi.
L’ardua sfida del gruppo GEDI sarà invece quella di rimanere al passo con i tempi dettati dal giornalismo digitale e di combattere la disinformazione che circola sul web, diventato ormai il canale mediatico più utilizzato per la diffusione delle notizie, valorizzando la Buona informazione e raggiungendo un pubblico sempre più ampio.
GIANLUCA RUFFINO