Al collasso la discarica che ospita il 40% dei rifiuti dell’isola

95047.it L’ultima boccata d’ossigeno, se così si può dire, è arrivata martedì scorso. Ma la strada è tutta in salita. Specialmente se il meteo si mette di traverso. Per la discarica di Grotte San Giorgio, che accoglie oltre il quaranta per cento dei rifiuti prodotti ogni giorno in Sicilia, è una corsa contro il tempo: nei primi giorni di marzo la struttura al confine fra Catania e Lentini ha ottenuto dalla Regione l’autorizzazione ad ampliare la propria capienza di centomila metri cubi, ma questo ampliamento basterà soltanto per contenere l’emergenza per un paio di mesi. La soluzione passa per la costruzione di un nuovo impianto, ma sulla carta i lavori si sarebbero dovuti concludere in agosto: “Quando l’abbiamo progettata – spiega il responsabile tecnico dell’azienda, Marco Morabito – la nuova discarica sarebbe dovuta entrare in funzione nel 2016. Allora accoglievamo mille tonnellate al giorno, oggi viaggiamo al ritmo di 2.500”-

Già, perché la struttura di Grotte San Giorgio è stata la valvola di sfogo del sistema in questi giorni difficili. Complici i problemi che hanno riguardato Oikos e Mazzarrà Sant’Andrea e la chiusura temporanea per ampliamento della struttura di Siculiana, Sicula Trasporti ha accolto l’immondizia proveniente da un comune isolano su due. Rifiuti che, se la nuova discarica non dovesse essere pronta in tempo, non si saprebbe più dove mettere. E l’allarme, a Grotte San Giorgio, è alto: “Se continua a piovere così – commenta Morabito – sarà molto complicato completare i lavori in tempo, cioè entro maggio. Se il meteo ci aiuta, invece, possiamo farcela”.