Altro scasso: siamo ostaggio di quattro scassapagghiari

95047.it L’ultimo episodio di sorta è l’irruzione all’interno dell’agenzia viaggi di via Emanuele Bellia: entrati dall’ingresso secondario di via Santa Rita dopo avere forzato la saracinesca, sbriciolato un vetro ed entrati all’interno. Bottino? Cose da fuggire via per sempre e rifarsi una vita: appena qualche spicciolo (“ricavato” delle schede parcheggio) e un pc portatile. Scassapagghiari all’opera in un’azione della microcriminalità che si accontenta di quello che trova a tiro. Del resto, il gioco vale la candela: di questi tempi la si riesce a far franca pure in barba all’applicazione della legge. Il furtarello dovrebbe essere avvenuto poco dopo le 2 di notte. Nonostante almeno un minimo di fragore, nessuno ha sentito nulla. Nessuno si è accorto di qualche rumore quantomeno sospetto. Gli scassapagghiari l’hanno fatta franca ancora una volta.

Situazioni non nuove. Certo è che così per qualsiasi esercente o commerciante, diventa dura. Che fare allora? Tralasciamo la retorica dei suggerimenti dispensati come i consigli della nonna a Cappuccetto Rosso. Evitiamo, davvero, gli accorati appelli alle forze dell’ordine perchè lo abbiamo già scritto in altre circostanze ben più gravi nei mesi passati: gli uomini in divisa sono male equipaggiati e privi di strumenti normativi necessari e, ad oggi, fanno sul serio tutto ciò che possono. E di ordine ne sono riusciti a mettere più di quanto non riporti la cronaca stessa di ogni giorno.
Mettiamo da parte (è meglio) l’appello alla politica che se ne frega della questione della sicurezza. Al limite, la usa strumentalmente per calcoli legati al pallottoliere del consenso. Basta scorgere gli stati di Facebook ed i tweet (di comunicati stampa manco a parlarne): tutto condito tra compiaciuti inviti alla gogna pubblica o ecumeniche riproposizioni dell’amore universale. Siamo messi male.
Che fare, allora? Facciamo i cittadini: denunciamo e non rassegnamoci. E’ l’unico strumento a nostra disposizione. Non basterà ma, perlomeno, quando toccherà a te è come se l’avessero fatto a me. L’unico modo per tornare ad essere comunità e fare fronte comune a questi quattro scassapagghiari. Non è una soluzione. Ma è, forse, un nuovo inizio.