Altro terremoto nel Pd: Ezio Messina si dimette da capogruppo

95047.it Ezio Messina si è dimesso. Dimissioni irrevocabili da capogruppo in consiglio del Pd. L’annuncio ieri sera in assise comunale con un intervento nell’aula dell’ex Palazzo Alessi: e comunque la si giri, le dimissioni di Messina costituiscono l’ennesimo mal di pancia all’interno di un Pd che – al di là della facciata – appare sempre più lacerato. 
Del resto, anche il mancato ingresso in consiglio di Zappalà (con le dimissioni di Milicia che non sono ancora arrivate) costituiscono un’altra cartina di tornasole della situazione.

Ma torniamo alle dimissioni di Messina (che, tuttavia, resta nel Pd). Il suo intervento è stato chiaro e circostanziato: un diretto riferimento al sindaco al quale non viene risparmiata una feroce critica a proposito della cattiva gestione del momento politico-amministrativo. 
Ecco una parte dell’intervento del consigliere Messina:

“Speravo che il primo cittadino riuscisse a superare le difficoltà o almeno tentasse di smorzare le polemiche per ricucire un clima di effettiva responsabile partecipazione e di evocare, con eleganza, i toni accesi pur rimanendo con opinioni diverse. Forse, purtroppo, non c’è stato neppure il tentativo di fare tutto questo, anzi il crescendo di questi ultimi giorni conferma ancora di più le profonde lacerazioni e i comportamenti molto strani che non mi sento di condividere.

Ahimeè l’assoluta mancanza di programmazione e di pianificazione dell’azione amministrativa ha portato la nave varata nel 2012 a prendere le sembianze di una zattera in balia delle onde dell’indifferenza e dell’approssimazione. 
E’ il confronto, il dialogo, fatto anche di opinioni diverse e di momenti di discussione, caro Sindaco, il sale della democrazia e del buon governo.

Lei Signor Sindaco è artefice di una politica fatta a porte chiuse che ha rifiutato sistematicamente di sentire la voce dei consiglieri sia di maggioranza che di minoranza, e di sentore i suggerimenti forniti da tutte le parti sociali e da tanti nostri concittadini.

Prima che si consumino ulteriori tentativi di delegittimazione nei confronti del sottoscritto, lo stesso consapevole dell’impossibilità di continuare a svolgere il ruolo di capogruppo ne prendo atto e toglie il disturbo. Sono coerente con l’etica dei valori di rettitudine morale e intellettuale che ritengo essere capisaldi ai quali fare sempre riferimento, certamente in antitesi con l’arroganza, l’ipocrisia, la superbia, caratteristiche con cui la città è costretta da tre anni a convivere.

 Sono sempre più convinto che occorre molto coraggio a restare nel Pd e molto meno a uscirne ma uscire significherebbe lasciare il Pd a chi come questa amministrazione vuole trasformare il Pd in un mostro a sette teste lontano dai valori che hanno portato alla sua fondazione. In un momento così delicato per la vita politica della nostra città preferisco lanciare un segnale di scossa”.