ARRESTATO UN PATERNESE NELL’OPERAZIONE “TUPPETTURU”. I DETTAGLI

Dalle prime ore di questa mattina, oltre 100 finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, stanno eseguendo, tra Sicilia e Lombardia, un’ordinanza di misure cautelari personali e reali emessa dal G.I.P. presso il locale Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica di Catania – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 26 persone indagate, a vario titolo, per associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, traffico organizzato di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori e detenzione di armi.

Complessivamente, si apprende, sono 37 le persone coinvolte nell’inchiesta che scaturisce, ancora una volta, dalle rivelazioni del pentito calatabianese Carmelo Porto. Tra le persone arrestate spicca il nome del giarrese Pippo Andò (u Cinisi) il cui provvedimento è stato notificato in carcere. Coinvolti nell’inchiesta Carmelo Caminiti, Giovanni Marco Condorelli, Giuseppe Lisi, Francesco Maugeri, Giuseppe Ruggeri e Salvatore Zacco.

L’indagine, coordinata dalla Procura e condotta da unità specializzate del GICO del Nucleo di Polizia economico­ finanziaria della Guardia di finanza di Catania, ha riguardato i clan mafiosi Cintorino e Bruetto articolazioni territoriali, rispettivamente, dei clan catanesi Cappello e Santapaola Ercolano attivi nei territori, in partico­lare, di Calatabiano, Giarre, Fiumefreddo, Castiglione di Sicilia, Mascali e in zone limitro­fe, anche della provincia di Messina, come l’area di Giardini Naxos e Taormina.

Le investigazioni, concluse a maggio 2021, hanno consentito, nell’attuale stato del proce­dimento in cu non è stato ancora instaurato il contradittorio con le parti, di ricostruire l’organigramma e gli interessi criminali dei predetti clan nella fascia ionico-etnea, anche at­traverso attività tecniche e servizi di osservazione sul territorio, ulteriormente riscontrate dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia e da indagini patrimoniali.

Sotto il primo profilo, sono stati individuati i personaggi di spicco delle predette associazioni, destinatari del provvedimento custodiale, tra cui:

CULLURA’ Cristian, DI BELLA Gaetano, RANERI Giuseppe e SPINELLA Mariano, per il clan CAPPELLO ­CINTORINO; ANDO’ Giuseppe, CAMINITI Carmelo, DI GRAZIA Orazio, LISI Giuseppe e MAU­GERI Francesco, per il clan SANTAPAOLA ­BRUNETTO.

I predetti esponenti avrebbero ricoperto ruoli di rilievo all’interno delle rispettive organiz­zazioni, contribuendo non soltanto al controllo e alla gestione delle attività criminali sui territori di rispettiva competenza, principalmente connesse alle estorsioni e al traffico di droga, ma anche partecipando agli incontri periodici tra i due clan, volti alla spartizione degli affari mafiosi e alla risoluzione di controversie o problematiche nelle zone di comune interesse, come quelle di Giardini Naxos e Taormina.

In particolare, per il clan CINTORINO, radicato soprattutto a Calatabiano, SPINELLA Mariano (detto “U biondu”), nipote del capo clan CINTORINO Antonino, sarebbe stato referente per l’area di Calatabiano, mentre DI BELLA Gaetano (detto “Tano ca lente”) avrebbe rappresentato il capo clan PACE Mario dei CAPPELLO nei paesi di Giardini Naxos, Taormina e comuni limitrofi, così come RANERI Giuseppe (detto “Peppe Castelmola”), genero di Mariano, avrebbe ricoperto il ruolo di referente per il comune di Castelmola e CULLURA’ Cristian sarebbe stato coinvolto in prima persona nelle estorsioni e nel traffico di droga.

Con riferimento al clan BRUNETTO, operante primariamente nei territori di Giarre, Fiumefreddo, Mascali, Castiglione di Sicilia, i ruoli di maggior rilievo sarebbero stati ricoperti da ANDO’ Giuseppe (detto “U cinisi”), promotore e dirigente dell’associazione attiva nella fascia ionico-etnea, e CAMINITI Carmelo (detto “Melo panettone”), responsabile per Castiglione di Sicilia.

Accanto a tali soggetti spiccano le figure di DI GRAZIA Orazio e LISI Giuseppe i quali sarebbero risultati i principali referenti, rispettivamente, per le attività estorsive e il traffico di sostanze stupefacenti, nonché quella di MAUGERI Francesco (detto “Franco u paturnisi”), di matrice santapaoliana riferibile al clan catanese di Picanello, per la gestione di talune attività commerciali della zona di Taormina.

L’attività investigativa ha inoltre permesso di ricostruire gli interessi criminali dei clan, acquisendo un quadro gravemente indiziario in merito ai “reati fine”, strumentali al sostentamento delle associazioni mafiose e dei sodali detenuti, tra cui le estorsioni ai danni di imprenditori catanesi e delle aree contigue in provincia di Messina, il traffico di sostanze stupefacenti e l’acquisizione della gestione e del controllo di attività economiche.

Nel dettaglio, con riferimento all’attività estorsiva, le indagini avrebbero documentato 6 estorsioni che sarebbero state consumate con modalità tipicamente mafiose ai danni di attività commerciali attive nei settori della vendita di alimenti e bevande, della balneazione ed edile, corroborate dalle evidenze emerse dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia e dall’escussione di persone informate sui fatti.

Il modus operandi seguiva, difatti, uno schema ricorrente: i sodali erano soliti porre in essere plurime minacce nei confronti dei target individuati, posizionando bottiglie incendiare davanti ai luoghi di esercizio dell’attività economica, accompagnate da messaggi intimida-tori quali “cercati un amico”, “aspettiamo la risposta”, “la prossima volta bruciamo il locale facci trovare la risposta nei pressi dei pini”. Di norma, le richieste di “pizzo” ammontavano a circa 3.000/4.000 euro all’anno, da pagare in tranche trimestrali o semestrali.

In un caso, sarebbe, inoltre, emersa un’estorsione trasversale da parte dei due clan, i cui profitti sarebbero stati equamente divisi, mentre in altro è stato riscontrato l’assoggettamento ultraventennale della vittima al pagamento del pizzo.

Tra i soggetti coinvolti nella gestione operativa delle attività estorsive, si annovererebbero, in particolare, SPINELLA Mariano, CULLURA’ Cristian e RANERI Giuseppe per i CINTORINO, nonché CAMINITI Carmelo, DI GRAZIA Orazio e RUGGERI Giuseppe per i BRUNETTO.

I clan gestivano anche il traffico di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina e marijuana, rifornendo le locali piazze di spaccio, principalmente individuate in Calatabiano e nei comuni limitrofi della fascia ionico-etnea, come corroborato, oltre che dalle attività tecniche e dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, anche dal sequestro di oltre mezzo chilo di cocaina, occultata a bordo di una Fiat 600, in esito a un controllo della Guardia di finanza nei pressi di Fiumefreddo.

Nelle citate località sarebbero stati, inoltre, ricostruiti gli investimenti delle associazioni criminali, individuando le attività economiche, gestite e controllate direttamente o tramite persone interposte ovvero familiari degli indagati, operanti nel settore del movimento terra, della ristorazione e del commercio di ortofrutta. Si tratta, in particolare, delle seguenti ditte e imprese:

– ditta individuale STRANGI Giuseppa Manuela, riconducibile all’indagato RANERI Giuseppe, coniuge della titolare, presso la cui sede principale in Calatabiano è esercitata attività di ristorazione all’insegna “Trattoria Pizzeria da Peppe” mentre, presso quella secondaria sita in Giardini Naxos – non dichiarata – è stato riscontrato l’esercizio di attività nel settore dell’ortofrutta;

– TA.CO. Srls, esercente attività di ristorazione in Giardini Naxos con la denominazione “La viuzza dei sapori”, riconducibile all’indagato TALIO Costantino;

– D.I. GIARDINI SCAVI, operante nel settore del movimento terra e delle demolizioni in Giardini Naxos, dell’indagato CULLURA’ Cristian.

Alla luce delle evidenze investigative raccolte dal Nucleo PEF della Guardia di finanza di Catania, il Giudice per le indagini preliminari presso il locale Tribunale – su richiesta della Procura – ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di 24 soggetti nonché il sequestro delle predette società e ditte individuali.

L’attività investigativa in questione si inquadra nel più ampio quadro delle azioni svolte da questa Procura e dalla Guardia di Finanza volte al contrasto, sotto il profilo economico-finanziario, delle associazioni a delinquere di tipo mafioso, anche al fine di evitare i tentativi, sempre più pericolosi, di inquinamento del tessuto imprenditoriale, e di partecipazione al capitale di imprese sane, anche profittando delle difficoltà legate al periodo di contrazione economica.

PERSONE DESTINATARIE DELLA MISURA DI CUSTODIA IN CARCERE:

1) ANDO’ Giuseppe, nato a Giarre (CT) il 14.07.1960.

2) CAMINITI Carmelo, nato a Taormina (ME) il 24.11.1973.

3) CAVALLARO Dario, nato a Taormina (ME) il 19.03.1982.

4) COSTANZO Luciano Maria, nato a Piazza Armerina (EN) il 15.03.1992.

5) COSTANZO Sebastiano Cateno, nato a Taormina (ME) il 31.08.1979

6) CULLURA’ Cristian, nato a Taormina (ME) il 09.02.1987.

7) DI BELLA Gaetano, nato a Catania il 27.09.1960.

8) DI GRAZIA Orazio, nato a Giarre (CT) il 22.01.1982.

9) FAZIO Edy, nato a Catania il 28.02.1994.

10) GALASSO Pietro, nato a Calatabiano (CT) il 30.07.1972.

11) GAMBACURTA Giovanni Camillo, nato ad Acireale (CT) il 18.07.1962.

12) LEONARDI Angelo, nato a Taormina (ME) il 23.04.1996.

13) LISI Giuseppe, nato a Giarre (CT) il 09.02.1974.

14) LONGHITANO Marco, nato a Taormina (ME) il 20.02.1984.

15) MASCALI Giuseppe, nato a Catania il 24.1 0.1982.

16) MAUGERI Francesco, nato a Paternò (CT) il 02.04.1959.

17) MESSINA Vincenzo, nato a Messina il 16.11.1976.

18) RANERI Giuseppe, inteso Castelmola, nato a Taormina (ME) il 27.02.1972.

19) ROCCELLA Pietro, nato a Taormina (ME) il 18.03.1989.

20) RUGGERI Giuseppe, nato a Taormina (ME) il 15.05.1965.

21) SCALORA Gaetano, nato a Calatabiano (CT) il 25.02.1963.

22) SPINELLA Mariano, nato a Graniti (ME) il 12.03.1966.

23) TALIO Costantino, nato a Taormina (ME) il 20.09.1988.

24) ZACCO Salvatore, nato a Catania il 31.01.1977