ATTENTI AI CALL CENTER! COME FUNZIONA LA “TRUFFA DEL SÌ” E COME PROTEGGERSI

La truffa del sì funziona così: un call center vi chiama e facendovi rispondere a una domanda che nulla ha a che vedere con l’attivazione di un contratto (ad esempio: “salve il signor Rossi?”), verrà registrata la fatidica parola “sì” che accuratamente montata e quindi rimossa dal contesto originale, sarà utilizzata per l’attivazione di un contratto per la fornitura di luce e gas ad esempio (molte segnalazioni in questo campo).

Si tratta naturalmente di un’attivazione contro la vostra volontà e senza che vi abbiano domandato esplicitamente nulla sulla questione.

In questo articolo spieghiamo come avviene la truffa del sì, a cosa prestare attenzione e come l’iscrizione al Registro delle opposizione può essere una soluzione

Molti dei casi della truffa del sì riguardano il settore dell’energia. Si registra un aumento di consumatori truffati con il “sì” imputabile, secondo alcuni, alla fine del mercato tutelato per l’energia: è in atto, infatti, una vera e propria corsa da parte degli operatori del settore per accaparrarsi il maggior numero possibile di clienti, con ogni mezzo. A partire da quel momento, salvo proroghe, i prezzi del mercato energetico non saranno più calmierati e, quindi, starà al consumatore decidere a quale operatore affidarsi per la fornitura di luce e gas: i numeri parlano di circa 15 milioni di utenti e microimprese che ancora non hanno aderito ad una tariffa tra le molte che già sono in circolazione. Un bacino di utenti che fa gola alle aziende, le quali, anche attraverso i call center, ci presenteranno con sempre maggiore frequenza (e insistenza?) le offerte del loro listino, sollecitandoci all’attivazione.

Come difendersi dalla truffa del sì

Il rischio di incappare in delle vere e proprie truffe è quindi alto. Ecco alcuni consigli per evitare spiacevoli inconvenienti:

  • mai concedere i propri dati anagrafici;
  • non fornite mai il vostro codice POD e/o PDR, questi infatti sono i codici univoci che identificano il vostro impianto per il prelievo dell’energia elettrica o del gas;
  • non indicate mai il vostro codice fiscale, è un dato sensibile che non vi deve essere richiesto telefonicamente;
  • così come, non deve essere fornito il vostro codice IBAN, a meno che non siate certi del vostro interlocutore;
  • e, come, ovvio, non pronunciate mai, la fatidica parola “sì”. A chi vi domanda se siete la famiglia Rossi, un chiaro e semplice “siamo noi” sarà più che sufficiente.

Ci sono alcune buone pratiche per proteggersi dalla truffa del sì e dalle altre attività illecite di questo tipo. È importante non rispondere mai con un “sì” alle domande dei call center. Meglio rispondere con frasi generiche come “Siamo qui” o “Chi parla?”. È sempre consigliabile chiedere all’azienda di identificarsi chiaramente per confermare che si tratti del proprio gestore. Se si scopre di aver subito una falsa attivazione del contratto, è necessario negare il coinvolgimento. Inoltre, è fondamentale non fornire informazioni sensibili come il codice POD/PDR, il codice fiscale o il codice IBAN telefonicamente.