Bene il Museo multimediale: ma i siti devono essere fruibili

95047.it Il 4 febbraio scorso, presso Palazzo Alessi, il Comune di Paternò e la Pro Loco hanno firmato una convenzione che ha per obiettivo lo sviluppo delle attività turistiche in città, specialmente per la Collina storica. L’accordo si è reso possibile grazie a un finanziamento europeo di 500 mila euro che la stessa Pro Loco è riuscita ad ottenere dopo avere partecipato a un bando indetto tre anni fa dalla Regione Sicilia nell’ambito del Piano di sviluppo regionale 2007-2013. Il progetto della Pro Loco, che ha come partner pubblico il Comune, prevede la realizzazione di un museo multimediale al piano terra del ‘Palazzo delle arti’ (ex ospedale SS. Salvatore sulla Collina) con installazioni altamente tecnologiche che consentiranno il giro virtuale dei monumenti del territorio paternese. Lo stesso progetto prevede, inoltre, altri strumenti di promozione turistica quali un portale web su Paternò, guide illustrative e addirittura un servizio di pullman per i visitatori.

Ovviamente, questo finanziamento ed il relativo progetto museale rappresentano per Paternò un fatto positivo, non solo una possibilità per la conoscenza e valorizzazione del patrimonio storico monumentale che la città possiede, ma anche per gli eventuali indotti economici che qualsiasi forma di turismo riesce ad apportare ad una collettività. Detto ciò alcune considerazioni vengono però da sé. Non sappiamo ancora quanto tempo occorrerà affinché il museo sia realizzato e quindi fruibile, speriamo quanto prima e col dovuto successo di visitatori; ma allo stesso tempo ci si chiede in quali condizioni sarà il patrimonio monumentale cittadino in quella data, specialmente la Collina storica, ovvero se le bellezze di Paternò saranno a “prova” di turista. Difatti, il rischio, anzi il paradosso, sarebbe di avere una struttura museale super tecnologica a dispetto di monumenti non fruibili, o addirittura nell’incuria e nel degrado.
Allo stato attuale buona parte di siti, edifici e chiese della città non sono facilmente visitabili. Pensiamo alla Collina storica, cioè il cuore del centro storico urbano, il “luogo comune” per eccellenza di cui da decenni si parla, e per il quale si organizzano conferenze e convegni per il suo rilancio turistico. A parte il Castello normanno che da poche settimane è stato riaperto ai visitatori, le chiese barocche di Cristo al Monte e della Madonna delle Grazie sono sempre chiuse, e la stessa Santa Maria dell’Alto (la Matrice) non è sempre aperta; stesso discorso per il complesso di San Francesco alla Collina, i cui lavori di restauro sono fermi da tempo. Il Cimitero monumentale, il quale conserva opere d’arte di inaspettata bellezza ed importanza presenta un certo degrado, ed i resti della Cisterna romana sono lasciati da anni in una vergognosa condizione di incuria. Non tralasciamo, inoltre, la sporcizia che regna sull’intera Collina, la carenza di un’adeguata illuminazione delle sue vie d’accesso e deglii monumenti, la cura del verde pubblico e – nota sempre più dolente – gli imbratti sulla Scalinata settecentesca e sugli altri edifici storici.

Purtroppo non stiamo parlando di scenari surreali, ma di una realtà che è sotto gli occhi di tutti ed è più complessa di come la si presenta. Pertanto, ben venga il museo multimediale a Palazzo delle Arti, ma nel contempo – ci permettiamo di suggerire – l’amministrazione comunale dovrebbe avviare anche un progetto che risolva i suddetti problemi, creando una rete di collaborazione tra le associazioni, e coinvolgendo anche il clero, le confraternite e, laddove necessario, anche singoli cittadini. Insomma, il progetto della Pro Loco per un museo multimediale lo si colga, finalmente, come una preziosa occasione per la conoscenza e valorizzazione del nostro patrimonio storico-monumentale nonché per un autentico sviluppo turistico.

1 Comments

  1. Si inventano iniziative dalla dubbia utilità quando invece servirebbe dare maggiore supporto sia agli enti che ogni giorno si devono sobbarcare gli oneri per la cura e manutenzione dei monumenti, sia alle associazioni che già oggi si occupano, in spirito di volontariato, di valorizzare il patrimonio culturale cittadino. E tutto questo perché non ci si incontra né ci si confronta su quella che dovrebbe essere una visione condivisa, ma unitaria, per la promozione culturale e turistica del territorio.

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