CAMBIO DI CONTRATTO MA SENZA NESSUN AVVISO: LO SCIOPERO DEL CALL CENTER LOMBARDIA CONTACT

Giornata di sciopero, indetto dalla Snalv Confsal nella sede del call center Lombardia Contact a Paternò, sotto gestione della società GPI spa di Trento.

L’azienda si sta aggiudicando gli appalti dei servizi CUP (centro unico di prenotazione) in buona parte delle regioni italiane (tra le quali Lazio, Abruzzo, Puglia, Sicilia, Piemonte, Lombardia, Trentino), sia per le attività degli sportelli fisici, front e back office, sia per quelle di call center, e dei servizi amministrativi. Ma l’operato che lamentano i lavoratori è il basso pagamento e il non riconoscimento della figura personale.

« La GPI ha applicato il contratto multiservizi rispetto a quello che vi era prima, ossia il contratto terziario: questo danneggerà i lavoratori. I quali, infatti, lamentano la modifica della figura professionale poiché il contratto applicato non è quello dei call center, dove si applica il terziario o quello delle comunicazioni. I lavoratori, intorno ad un centinaio, hanno avanzato una diffida all’azienda», commenta il segretario del sindacato Antonio Santonocito.

« I dipendenti, infatti, non sono stati informati del cambiamento di contratto. Ne sono venuti a conoscenza solo successivamente, a gennaio, e all’oscuro di tutti i particolari. I lavoratori non sanno se perderanno ore o anzianità di servizio: non hanno avuto la possibilità di esprimere la propria opinione.

Abbiamo anche chiesto un incontro per instaurare un dialogo ma ci è stato rifiutato», conclude Santonocito.

L’appalto pubblico ha visto come vittime lavoratori e lavoratrici con contratti a tempo parziale, ai quali è negato il diritto ad un giusto reddito e al riconoscimento professionale adeguato alle mansioni svolte in anni di precarietà; ai quali è impedita, peraltro, la possibilità di conciliare il tempo di lavoro con il tempo della vita personale come la cura della famiglia o per effettuare un’ulteriore attività lavorativa, vista la sistematica violazione della normativa a tutela dei lavoratori a tempo parziale che impone la puntale indicazione della griglia oraria e la volontarietà delle clausole flessibili.