CARLO ACUTIS E DON GIUSEPPE ALLAMANO SARANNO SANTI

Saranno santi Carlo Acutis, lo studente morto a soli 15 anni beatificato da Papa Francesco il 10 ottobre 2020, e il beato Giuseppe Allamano, fondatore delle Missioni della Consolata. Durante l’udienza al card. Marcello Semeraro, prefetto per le Cause dei Santi, il Papa ha infatti autorizzato il Dicastero a promulgare i decreti riguardanti il miracolo attribuito all’intercessione del beato Giuseppe Allamano e quello attribuito all’intercessione del beato Carlo Acutis.

Carlo Acutis, il “patrono di Internet” nacque il 3 maggio 1991 a Londra da genitori italiani. Fin da giovane manifestò una profonda devozione per la fede cattolica. Andava quotidianamente a messa, recitava il rosario, creava siti web su cui diffondere il Vangelo. Papa Francesco che lo ha reso il primo Beato tra i Millennials, nel 2020, 14 anni dopo la sua morte causata da una leucemia fulminante. Oggi avrebbe 33 anni.

Ad Acutis verrà riconosciuta come miracolosa la guarigione, a lui attribuita, del piccolo Matheus, un bambino brasiliano di sei anni affetto da pancreas anulare, una rara anomalia anatomica congenita del pancreas, evidenziata da un esame clinico nel 2012, che avrebbe potuto essere corretta solo con un intervento chirurgico.

Giuseppe Allamano invece, nato nel 1851 e morto nel 1926, è stato un presbitero italiano, fondatore delle congregazioni dei Missionari e delle Missionarie della Consolata: nel 1990 è stato proclamato beato da papa Giovanni Paolo II.

I nuovi santi Papa Francesco, inoltre, ha approvato i voti favorevoli della Sessione Ordinaria dei Padri Cardinali e Vescovi per la canonizzazione dei Beati Emanuele Ruiz e 7 Compagni, dell’Ordine dei Frati Minori, e di Francesco, Abdel Mooti e Raffaele Massabki, fedeli laici, uccisi in odio alla Fede a Damasco (Siria) tra il 9 e il 10 luglio 1860 e ha deciso di convocare un Concistoro, che riguarderà anche la canonizzazione dei beati Giuseppe Allamano, Marie-Léonie Paradis, Elena Guerra e Carlo Acutis.

Un ulteriore decreto riguarda infine il riconoscimento delle “virtù eroiche” del servo di Dio Enrico Medi, fedele laico, nato il 26 aprile 1911 a Porto Recanati e morto a Roma il 26 maggio 1974. Il prof. Medi, fisico e divulgatore scientifico, dal 1949 direttore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e dal 1958 vice presidente dell’Euratom, è stato un notissimo volto televisivo nell’epoca delle esplorazioni astronautiche: il 20 luglio 1969 commentò e partecipò alla lunga diretta tv dello sbarco sulla Luna da Roma insieme ai giornalisti Tito Stagno, Andrea Barbato, Piero Forcella e Ruggero Orlando.