“CASERMA DEGLI ORRORI” A PIACENZA, COINVOLTI DUE MILITARI CATANESI

Non c’è solo il maresciallo dei carabinieri Marco Orlando (originario di Petralia Sottana, finito ai domiciliari) nella rete degli “infedeli” di Piacenza. Sono in tutto 4 i siciliani coinvolti nell’operazione Odysséus della Finanza e della polizia locale che ha portato al sequestro di un’intera caserma a Piacenza.

Nella sede “Levante” di via Caccialupo sono scattate 22 misure di ordinanza cautelare (12 in carcere, 5 domiciliari, 4 obbligo di firma, 1 obbligo di dimora) e una denuncia a piede libero.

Tra i nomi dei militari coinvolti ci sono anche Marco Marra (finanziere con l’obbligo di firma, ed è accusato di rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio) e Salvatore Cappellano (appuntato dei carabinieri finito in carcere), entrambi originari di Catania; Marra (classe 1989) è finanziare in forza al nucleo Cinofili di Piacenza, mentre Cappellano (classe 1983) è appuntato scelto nella caserma Levante di Piacenza.

A loro si aggiunge il carabiniere Daniele Spagnolo, classe 1990, nato a Salemi (TP), finito in carcere.

I militari sono accusati a vario titolo di: spaccio, ricettazione, estorsione, arresto illegale, tortura, lesioni personali aggravate, peculato, abuso d’ufficio, rivelazione ed uso di segreti d’ufficio, falsità ideologica, perquisizione e ispezioni personali arbitrarie, violenza privata aggravata, truffa ai danni dello Stato.