CATANIA: CORRUZIONE E TANGENTI ARRESTATI 3 DIRIGENTI DEL GENIO CIVILE E 3 IMPRENDITORI

I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Catania hanno eseguito nelle provincie di Catania, Enna, Ragusa e Caltanissetta un’ordinanza con cui il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania ha disposto misure cautelari nei confronti di 6 persone, sottoposte a indagine, per corruzione, turbata libertà degli incanti e falso in atto pubblico, in relazione a lavori pubblici in provincia di Catania.

Sono cinque le persone arrestate, una delle quali posta ai domiciliari. Per un sesto indagato, un imprenditore, il Gip ha disposto il divieto di esercitare l’attività.

L’operazione ‘Genius’ ha riguardato tre persone, tra dirigenti e funzionari del Genio Civile di Catania, e tre imprenditori di Gela e Ragusa, che operano nel settore delle costruzioni edili.

Su decisione del Gip sono stati arrestati e condotti in carcere Natale Zuccarello e Saverio Verde, rispettivamente ex ingegnere capo e dirigente del Genio civile; Nunzio Adesini e Rocco Mondello, tutti e due imprenditori edili. Arresti domiciliari per Ignazio Carbonaro, funzionario del Genio civile di Catania. Divieto di esercitare l’ufficio di amministratore delegato del consorzio artigianale edile Comiso (Caec) per Sebastiano Gaggia.

Dalle indagini è emerso che sarebbero state pagate tangenti per la realizzazione di commesse pubbliche per complessivi 4 milioni di euro, relative al consolidamento di dissesti stradali, causati da smottamenti, nell’area del comune di Aci Catena, alla sistemazione e all’ammodernamento di una strada provinciale a Catania; e ai lavori di recupero del sedime del porto di Catania.

I tre tecnici del Genio Civile si sarebbero “adoperati” per favorire, dietro pagamento di una somma di denaro la società Nurovi srl, di costruzioni edili con sede a Gela, degli imprenditori Adesini e Mondello nella realizzazione di alcune opere pubbliche gestite dal Genio Civile di Catania,

In particolare è emerso che Zuccarello e Verde nei lavori relativi al dissesto delle strade del Comune di Aci Catena avrebbero redatto un falso verbale, in cui è stato attestato l’aggravamento dello stato di dissesto nella zona “collina Vampolieri”, con conseguente aumento dell’originaria somma precedentemente prevista per i lavori, da 150 mila a 260 mila euro dell’importo dell’appalto dei lavori assegnati alla Nurovo. Con riferimento ai lavori relativi alla sistemazione della strada provinciale 192.

Zuccarello e Verde, assieme a Ignazio Carbonaro, avrebbero falsificato il verbale di selezione delle ditte che avrebbero dovuto partecipare alla gara per l’aggiudicazione dei lavori, attestando di essersi riuniti e aver estratto a sorte le ditte partecipanti, in realtà già da loro precedentemente individuate. Zuccarello e Verde, al fine di aggirare il principio di rotazione delle società che potevano partecipare alla gara per l’aggiudicazione dei lavori e favorire la Nurovi, si sarebbero adoperati per conferire l’appalto in questione al “Consorzio Artigianale Edile Comiso (Caec)”, rappresentato da Sebastiano Caggia.

Il consorzio, a cui si era associata poco prima della gara la stessa Nurovi, ha poi assegnato proprio a quest’ultima l’esecuzione dei lavori.