La Questura di Catania aveva avvertito nei giorni scorsi alcuni manifestanti, individuati a seguito del continuo monitoraggio dei social, del divieto di manifestare con modalità non previste dalla legge, soprattutto per la pandemia in atto, anche preavvisando sulle responsabilità penali ed anche patrimoniali a cui andavano incontro sia i promotori che i partecipanti. Ma nella mattinata odierna, presso la Villa Bellini di Catania, si è svolta una manifestazione in aperta violazione delle leggi in materia di Sicurezza Pubblica e della normativa vigente in materia di emergenza sanitaria.
La manifestazione, che è stata denominata dai promotori “Passeggiata per la giustizia e scienza secondo coscienza”, pubblicizzata attraverso i social network e organizzata per dimostrare il dissenso nei confronti delle scelte politiche nazionali e locali soprattutto anche sull’uso della mascherina, ha visto la partecipazione di circa 30 persone.
Alla luce delle informazioni assunte dal web relativamente a questo evento, erano stati predisposti particolari servizi diretti a controllare il rispetto delle prescrizioni previste dalla normativa vigente per arginare la diffusione del contagio da Covid19.
Il personale operante, constatate le modalità di svolgimento della manifestazione, vale a dire, partecipanti privi di mascherine e non rispettosi della distanza minima interpersonale di sicurezza, ha intimato, ai sensi dell’art. 650 Codice Penale, l’ordine di indossare il dispositivo di protezione individuale e di mantenere il distanziamento sociale. Solo pochi hanno ottemperato all’ordine dato dai poliziotti, mentre il resto dei partecipanti non solo non ha indossato la mascherina ma tra di essi vi erano anche coloro che incitavano alla ribellione e manifestando forte dissenso contro le politiche governative.
Per tali motivi il personale di Polizia presente ha proceduto all’identificazione dei presenti e dei promotori nei cui confronti, in base alla rispettiva responsabilità, la Digos catanese, presente alla manifestazione insieme al personale della Polizia Scientifica, procederà con le denunce alla Procura della Repubblica per i reati commessi, oltre alle sanzioni amministrative collegate.
In particolare i promotori e i partecipanti, tutti identificati o che saranno identificati a seguito della visione delle immagini operate dalla Polizia scientifica, rischiano la denuncia per:
Manifestazione non preavvisata al Questore si sensi dell’art. 18 e segg TULPS, inosservanza ad un ordine legalmente dato dall’Autorità ( art. 650 C.P.), eventuali reati connessi, fra i quali potrebbero essere individuate anche l’epidemia colposa in caso di accertamento di diffusione del virus a causa della manifestazione, oltre alle pesanti sanzioni pecunarie legate all’assembramento ed al mancato uso delle mascherine. Uno dei partecipanti, sarà anche segnalato all’AG competente per aver portato alla riunione vietata un minore sotto i 14 anni con richiesta di intervento dei servizi sociali per le valutazioni del caso. Dopo l’intervento della Polizia di Stato la situazione è tornata alla normalità.