CATANIA: OROLOGI IN VENDITA DURANTE IL MERCATINO DELLE PULCI, DENUNCIATI PER RICETTAZIONE

Nei giorni scorsi, personale del commissariato Borgo Ognina ha indagato in stato di libertà due persone per il reato di ricettazione. Nella circostanza, sono stati rinvenuti e sequestrati 308 orologi, cinturini, parti di orologi ed espositori di vario genere.

In occasione del noto “mercatino delle pulci” che si tiene periodicamente in via Dusmet, un poliziotto ha notato che due venditori, del tutto abusivi, esponevano in vendita alcuni orologi la cui provenienza ha destato sospetti nell’agente.

Infatti, è stato successivamente accertato che tre di essi erano sicuramente di provenienza furtiva, così come dalla denuncia sporta dal proprietario che nei giorni scorsi era rimasto vittima di un furto in appartamento.




I venditori, immediatamente si sono resi disponibili a restituire la merce di provenienza furtiva al proprietario presente, chiedendo – ovviamente invano – di ricomporre bonariamente la questione.

Con l’ausilio del personale delle Volanti, i due sono stati accompagnati presso l’Ufficio della Polizia; frattanto, alcuni poliziotti si sono recati nell’abitazione degli ambulanti dove, nonostante ne avessero fermamente negato l’esistenza, i due tenevano un deposito che, grazie a un’immediata attività investigativa, è stato individuato all’interno di un condominio: al suo interno sono stati rinvenuti i restanti orologi.

Gli orologi per la maggior parte non preziosi, presentavano loghi di marchi importanti quali Rolex, Dolce & Gabbana, Breil, Tissot e Bulova, ma ancora non è certo che si tratti di orologi originali o contraffatti.

Si rappresenta, infine, che gli orologi sono stati sequestrati penalmente poiché i venditori hanno dichiarato che sono soliti acquistarli da soggetti non meglio identificati e a prezzi vantaggiosi, con ciò creando i presupposti per considerarne la dubbia provenienza. Per quanto di competenza, verrà informata la Polizia Locale al fine di irrogare le previste sanzioni amministrative relative all’abusivismo commerciale.