CATANIA, SEQUESTRATO ARSENALE A LIBRINO: 3 PERSONE IN MANETTE

Su delega della Procura Distrettuale etnea, la Polizia di Stato ha dato esecuzione al decreto di fermo di indiziato di delitto emesso il 10 giugno 2019 a carico di: Antonino Scordino (cl. 1965), pregiudicato, poiché gravemente indiziato di detenzione illegale di armi da guerra, parti di armi da guerra e munizioni da guerra con l’aggravante di avere commesso il reato avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà tipiche di un’associazione mafiosa e con la finalità di agevolare l’affermazione sul territorio dell’associazione di stampo mafioso denominata Cosa Nostra clan “Santapaola-Ercolano”.

Il provvedimento restrittivo è stato emesso sulla base di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania ed eseguite dalla Squadra Mobile – Sezione Reati contro la Persona, avviate la sera dello scorso 11 maggio a seguito del duplice ferimento, avvenuto in viale Moncada del rione Librino, di due persone attinte da tergo con colpi d’arma da fuoco mentre transitavano nella suddetta via a bordo di due scooter. Nell’occorso, il personale della Squadra Mobile eseguiva, unitamente a personale del locale Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica, un accurato sopralluogo rinvenendo e sequestrando, oltre ai numerosi bossoli esplosi sul piazzale del sito in cui si era verificato l’evento criminoso, nel retro dell’edificio prospicente il luogo dell’agguato:

  • una pistola mitragliatrice PPS-43 cal. 7,62×25;
  • un caricatore curvo per fucile d’assalto Vz 58;
  • una molla per tale caricatore e complessive n. 5 cartucce;
  • una pistola mitragliatrice tipo “Micro Uzi” cal. 9 parabellum;
  • una cartuccia GFL cal. 9 mm. Luger;
  • un caricatore retto avente capacità 32 colpi, contenente n. 6 cartucce GFL cal. 9 mm. Luger;
  • un fucile d’assalto Vz 58 cal. 7,62×39;
  • un caricatore curvo contenente n. 12 cartucce cal. 7,62×39;
  • n. 24 cartucce cal. 7,62×39.

Le indagini hanno consentito di acclarare che l’armamento era stato detenuto da Antonino Scordino e che era stato abbandonato nei pressi della sua abitazione nel timore di subire un controllo da parte delle forze di polizia, giunte rapidamente sul posto a seguito del ferimento.

La riconducibilità di quanto sequestrato al fermato è stata possibile anche grazie alla presenza all’interno di una busta che conteneva parte delle armi, documentazione intestata all’indagato ed emessa poche ore prima del rinvenimento.

Le modalità e le circostanze del rinvenimento dell’ingente quantitativo di armi e delle munizioni da guerra, nonché la storica vicinanza di Scordino al gruppo mafioso dei Nizza di Librino, hanno indotto l’autorità giudiziaria a contestare all’indagato anche l’aggravante di cui all’art. 416bis.1 c.p..

Inoltre, nel corso della perquisizione domiciliare eseguita a carico del fermato subito dopo la cattura, il personale della Sezione Reati contro la Persona della Squadra Mobile l’11 giugno 20119 traeva in arresto in flagranza di reato: Antonino Scordino (cl. 1965), pregiudicato; la moglie, Giuseppina Patrizia Aleo (cl. 1969), pregiudicata; e la nuora, Maria Giorgia Rungo (cl. 1997); poiché ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di detenzione illegale di armi e munizioni da guerra o tipo guerra, di ricettazione e detenzione illegale di arma clandestina nonché di detenzione di banconote falsificate, con l’aggravante di avere commesso il reato avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà tipiche di un’associazione mafiosa e con la finalità di agevolare l’affermazione sul territorio dell’associazione di stampo mafioso denominata Cosa Nostra clan “Santapaola-Ercolano”.

Infatti, durante la fase ispettiva, dentro la borsa in possesso alla Rungo e all’interno dell’abitazione dei coniugi Scordino Aleo, oltre a un paio di manette di sicurezza e a una carabina ad aria compressa, sono stati rinvenuti e sequestrati:

  • una pistola mitragliatore completa di caricatore;
  • una pistola semiautomatica Beretta modello 92 SB completa di caricatore con matricola abrasa;
  • n.14 cartucce cal. 9 mm. Luger;
  • n. 14 cartucce cal. 9×21 mm;
  • n. 32 cartucce cal. 9×21 mm;
  • la somma di € 8.460,00, suddivisa in banconote da € 20,00 falsificate.

Espletate le formalità di rito, Antonino Scordino è stato associato alla casa circondariale di Catania – Bicocca, mentre Maria Giorgia Rungo e Giuseppina Patrizia Aleo sono state associate al carcere di Catania – piazza Lanza.

Su richiesta di quest’Ufficio il Gip del Tribunale di Catania ha convalidato i tre arresti in flagranza e ha applicato a Scordino e Aleo la misura cautelare della custodia in carcere, disponendo la scarcerazione della Rungo per assenza di esigenze cautelari.